”Lo scandalo avvertito dai più di fronte alle frodi perpetrate da esponenti delle classi dirigenti, rivela la crescente percezione dell’urgenza di un’etica pubblica da tutti condivisa e rispettata”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata a Sorrento intervenuto durante il convegno “Cattolici e società: etica pubblica ed etica privata” organizzato dal Gran Priorato di Napoli e Sicilia del Sovrano Militare Ordine di Malta.
”Accanto alla rilevata separazione tra sfera privata e pubblica e tra i rispettivi parametri etici, – ha aggiunto Crociata – si assiste oggi a un fenomeno opposto, quello di una crescente porosita’ tra queste due sfere. Sempre più il privato diventa pubblico, come risulta evidente nel caso delle intercettazioni telefoniche e della loro diffusione, negli scandali legati alla sfera affettiva e intima, nella comunicazione dei propri sentimenti su mezzi di comunicazione di massa, nella condivisione di video che riportano la propria vita privata”.
Al tempo stesso, ha proseguito Crociata, ”il pubblico entra nel privato, con sondaggi che interpellano i singoli su questioni di rilevanza pubblica, e attraverso la rilevazione e la diffusione delle opinioni su radio, televisione e social network”. ”Questa mescolanza di privato e pubblico – ha osservato il segretario generale della Cei – può portare nella direzione di un’accresciuta presa di coscienza del peso non meramente individuale delle proprie scelte”.
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