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Andrea Frezza, il ricordo del senatore Franco Bevilacqua

“Regista di talento, sceneggiatore raffinato, profondo estimatore della vita. Originale ed umano. Nelle sue opere traspare  grande senso critico. Innamorato della sua terra d’origine e attaccato alle sue radici, con il suo ritorno a Vibo Valentia  ha risvegliato l’amore per il Cinema, soprattutto nei  giovani che hanno imparato ad apprezzarlo seguendone i suoi insegnamenti. Questi i tratti salienti di Andrea Frezza – osserva il senatore Franco Bevilacqua – uomo dalle mille risorse che forse impareremo a conoscere  ancora più profondamente con gli anni. Con lui scompare un modo di raccontare particolare, intriso di quella sobrietà che permette di guardare la realtà con autentico sentimento e vera passione”.

L’esponente del PdL vibonese ricorda in una nota stampa la figura di Andrea Frezza, venuto a mancare in queste ore. “Doveroso  commemorarlo e rendergli omaggio, soprattutto perché con la  sua scomparsa  se ne va uno spaccato di storia del cinema italiano.  Parlare di lui con accresciuta ammirazio­ne, col rimpianto di non aver  potuto ringraziare di persona l’uomo e l’amico per i servizi resi in positivo alla nostra cultura, è ben poca cosa rispetto a quanto egli stesso ha dato alla nostra terra”.

“Egli ha amato quasi fosse persona fisica questa nostra Regione – aggiunge Bevilacqua – per la quale negli ultimi anni della sua vita è voluto ritornare. Ora se n’è andato in punta di piedi, in silenzio e con umiltà lasciandoci il racconto della propria esistenza di uomo, regista, scrittore, rimasto legato alla sua Vibo Valentia senza lasciarsi avvincere da richiami mondani e salottieri. La sua parabola esistenziale adesso viene affidata a ciascun vibonese  come messaggio ed esempio di vita, per non dimenticare  il suo insegnamento e affinché la sua Figura resti per noi adulti  che abbiamo avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo personalmente, e per le generazioni future, un faro, un simbolo, una meta ideale alla quale convergere nell’intento di dare alla nostra terra quel contributo che la possa far crescere tutti nella libertà, nella cultura, nel civile confronto, ma anche nella dimensione umana tanto cara a lui”.

La scomparsa di Andrea Frezza, ricordo del senatore Bevilacqua

“Regista di talento, sceneggiatore raffinato, profondo estimatore della vita. Originale ed umano. Nelle sue opere traspare  grande senso critico. Innamorato della sua terra d’origine e attaccato alle sue radici, con il suo ritorno a Vibo Valentia  ha risvegliato l’amore per il Cinema, soprattutto nei  giovani che hanno imparato ad apprezzarlo seguendone i suoi insegnamenti. Questi i tratti salienti di Andrea Frezza – osserva il senatore Franco Bevilacqua – uomo dalle mille risorse che forse impareremo a conoscere  ancora più profondamente con gli anni. Con lui scompare un modo di raccontare particolare, intriso di quella sobrietà che permette di guardare la realtà con autentico sentimento e vera passione”.

L’esponente del PdL vibonese ricorda in una nota stampa la figura di Andrea Frezza, venuto a mancare in queste ore. “Doveroso  commemorarlo e rendergli omaggio, soprattutto perché con la  sua scomparsa  se ne va uno spaccato di storia del cinema italiano.  Parlare di lui con accresciuta ammirazio­ne, col rimpianto di non aver  potuto ringraziare di persona l’uomo e l’amico per i servizi resi in positivo alla nostra cultura, è ben poca cosa rispetto a quanto egli stesso ha dato alla nostra terra”.

“Egli ha amato quasi fosse persona fisica questa nostra Regione – aggiunge Bevilacqua – per la quale negli ultimi anni della sua vita è voluto ritornare. Ora se n’è andato in punta di piedi, in silenzio e con umiltà lasciandoci il racconto della propria esistenza di uomo, regista, scrittore, rimasto legato alla sua Vibo Valentia senza lasciarsi avvincere da richiami mondani e salottieri. La sua parabola esistenziale adesso viene affidata a ciascun vibonese  come messaggio ed esempio di vita, per non dimenticare  il suo insegnamento e affinché la sua Figura resti per noi adulti  che abbiamo avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo personalmente, e per le generazioni future, un faro, un simbolo, una meta ideale alla quale convergere nell’intento di dare alla nostra terra quel contributo che la possa far crescere tutti nella libertà, nella cultura, nel civile confronto, ma anche nella dimensione umana tanto cara a lui”.

Redazione

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