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San Ferdinando, sequestrate reti da pesca illegali

Dopo un’intensa attività di Polizia Giudiziaria avviata dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Gioia Tauro, su disposizione del Comandante Capitano di Fregata (Cp) Diego Tomat, che ha interessato anche gli uomini della motovedetta Cp 546, sono state poste sotto sequestro n° 4 reti da pesca, di tipo “tremaglie”, detenute illegalmente da pescatori non professionisti. Il sequestro è avvenuto sul lungomare del comune di San Ferdinando (RC) ad opera di due pattuglie da terra e di una motovedetta via mare. L’operazione, volta a scongiurare il fenomeno della pesca di prodotti ittici sotto misura e la pesca sportiva esercitata con attrezzi professionali, ha riguardato il sequestro di n° 3 reti di tipo “tremaglio” ed n° 1 rete di tipo “sciabica” adibita alla pesca della neonata. Per tali infrazioni sono stati elevati verbali di illecito amministrativo per diverse migliaia di euro (€. 7.000,00) in base a quanto disposto dal D.L.vo 04/2012 del 09.01.2012 n° 4. Nonostante la campagna di sensibilizzazione e di contrasto alla pesca illegale, con particolare riguardo alla commercializzazione di prodotti ittici, i militari della Guardia Costiera, nella giornata odierna hanno deferito alla locale Autorità Giudiziaria un venditore ambulante, che alla vista dei militari si è dato alla fuga. Il commerciante era intento alla vendita di pesce “sciabola”, in violazione delle attuali normative in materia. Tale prodotto è stato posto sotto sequestro e poiché ritenuto non idoneo al consumo umano è stato distrutto previa dispersione in mare. Il comandante Tomat ha voluto ancora una volta ribadire quanto disposto dal D.L.vo 04/2012 del 09.01.2012 n° 4 che riguarda le “Misure del riassetto delle normative in materia di pesca” che ha introdotto importanti modifiche ed inasprimento delle sanzioni nei confronti di operatori responsabili dell’acquisto, della vendita, del magazzinaggio e del trasporto di partite di prodotti della pesca e dell’acquacoltura specifici obblighi in materia di tracciabilità e registrazione dei prodotti della pesca, ricordando che la cattura e la commercializzazione di novellame alimenta le attività illegali di pesca non consentita di specie ittiche allo stato giovanile. L’indiscriminata cattura senza regole, che garantiscano un’attività di pesca selettiva ed a bassissimo impatto sulle risorse, di fatto incide fortemente sui cicli di crescita, arrecando un gravissimo danno al ripopolamento ittico. L’attività continuerà anche nei prossimi giorni oltre che via mare, con particolare attenzione all’uso illegale delle reti per la cattura della neonata, anche via terra concentrando l’attenzione sullo sbarco e vendita dei prodotti ittici, allo scopo di garantire il rispetto delle nuove normative della Comunità Europea per la tutela dei consumatori.

Redazione

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