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Rick Santorum conquista a sorpresa due primarie del Midwest

Si tratta di Minnesota e Missouri, con maggioranze assolute e più del doppio di Mitt Romney. L’ex senatore della Pennsylvania costringe il favoritissimo ad un defatigante pareggio perfino nel Colorado, uno Stato che Romney doveva conquistare a man bassa (come fece nel 2008). Santorum, l’italo americano dalle posizioni intransigenti sui temi valoriali, il cattolico antiabortista e anti gay, ha fatto il pieno di consensi nella base repubblicana legata alle chiese fondamentaliste, i protestanti evangelici che sono una constituency cruciale e compatta per la destra.

Per coronare una serata decisamente sfortunata, Romney ha anche evitato per un soffio un’aggressione. E’ avvenuto alla fine del suo discorso in Colorado, quando solo il rapido intervento della scorta del Secret Service ha neutralizzato un giovane che voleva colpirlo. La gara a destra per selezionare il candidato che sfiderà Barack Obama a novembre torna più incerta che mai.

L’eterno favorito, quel Romney che fin dall’inizio della gara per la nomination tenta disperatamente di incollarsi addosso l’etichetta “inevitabile”, vede ancora una volta sfuggire il traguardo di un’incoronazione precoce. Il suo flop ridà energia a tutti gli opponenti, compresi Ron Paul e soprattutto Newt Gingrich che rimanda la sua possibile rivincita al Supermartedì 6 marzo, quando si tornerà a votare anche nel Sud. Nel conteggio dei delegati Romney è l’unico ad avere superato quota 100, gli altri si spartiscono poche decine di delegati. Ma per blindare la convention di agosto la soglia da superare è 1.143, un traguardo ancora molto distante per tutti. Romney continua a non conquistare definitivamente i favori dello zoccolo duro, dei militanti più appassionati, soprattutto nelle comunità religiose. Lui e Gingrich pagano anche le ferite che si sono inflitti a vicenda, con una campagna ostile e sempre più distruttiva sul piano personale. Romney è stato accusato d’insensibilità verso i disoccupati, di elusione fiscale, di sciacallaggio finanziario nella sua precedente carriera d’imprenditore. Gingrich è stato dipinto come un avventuriero, un lobbista prezzolato, un ambizioso senza scrupoli. Tutto questo, avviene negli spot della pubblicità televisiva pagata dai Super Pac, i comitati d’affari che non devono rendere conto a nessuno, grazie alla famigerata sentenza della Corte suprema che nel 2010 ha equiparato le multinazionali ai cittadini, estendendo così la tutela del Primo Emendamento alla “libertà d’espressione” delle lobby capitalistiche.

Ma un’altra novità è che lo stesso Obama non rifiuterà l’appoggio dei Super-Pac di fede democratica (soprattutto i sindacati). Il presidente ha deciso che non concederà al suo rivale repubblicano, chiunque sia, il vantaggio economico.

Redazione

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