Risvegliarsi senza la propria figlia poco più che diciottenne. Sapere che un nipotino non conoscerà mai la propria madre. Sentire il suo pianto e pensare a chi non c’è più. E’ la tristezza e la morte dentro che ti avvolge. Una tristezza che coinvolge non solo i familiari ma anche una intera città e regione indignata di fronte l’ennesima morte “senza perché” solo per il peccato d’origine di nascere e vivere in Calabria, una terra dove si muore di sanità.
L’ennesima assurda morte porta il nome di Jessica Rita Spina, appena diventata mamma e poi spirata all’ospedale di Crotone. Ha avuto l’opportunità di tenere tra le proprie braccia il figlioletto per pochi minuti, l’unico e l’ultimo momento insieme. La rabbia è rappresentata anche da una classe politica che in ogni caso continua a rivelarsi impotente e per dirla tutta complice di queste morti.
”I casi di malasanità in Calabria si susseguono ormai da anni con una tale frequenza – commentano amareggiati i due parlamentari – che ormai, tranne in casi eclatanti, comunque ancora da accertare, non assurgono neanche a notizia da riportare sui mezzi di comunicazione”.
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