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Monti colpisce gli Italiani che già soffrono

È fin troppo facile risanare il deficit pubblico mettendo le mani in tasca a chi già vive in sofferenza economica e sociale (pensionati con alcune centinaia di euro mensili, proprietari dell’unica casa in cui abitano e pagata con decine d’anni di sacrifici. Ridurre ulteriormente i trasferimenti alle Regioni ed ai Comuni. Riformare il mondo della previdenza. Dove sta il grande intuito e la capacità di risanare i conti pubblici del professor e senatore a vita Mario Monti e della sua squadra di Ministri tutti docenti universitari o presidenti di grossi apparati industriali?

Chiunque sarebbe stato capace pur senza un’apposita laurea di aumentare il numero degli anni per l’uscita dal lavoro sia per le donne, sia per gli uomini, a proposito della pensione di vecchiaia e d’anzianità. Non corrispondere l’adeguamento dell’infrazione ai pensionati con un assegno mensili che supera i 935 euro. Tagliare ancora il fondo sanitario nazionale. Rivalutare gli estimi catastali del 15% e far tornare l’Ici sulla prima casa sotto un altro nome (Imu). I sindacati hanno bocciato la manovra Monti.La Cgildi Susanna Camusso non esclude la possibilità di uno sciopero. Sarebbe la giusta risposta ad un Governo che sta mostrando indifferenza nei confronti dei pensionati, del mondo del lavoro, dei giovani alla ricerca di una prima occupazione. Da dove dovrebbe arrivare lo sviluppo con questa manovra? Riflettano le altre organizzazioni sindacali e si convincano che il risanamento del Paese non può passare attraverso chi non è in condizioni di farlo. Dal professor Monti gli italiani si sarebbero aspettato un taglio consistente dei costi della politica con la riduzione dei parlamentari Nazionali e Regionali e la riduzione degli stipendi di presidenti delle province e dei Sindaci. L’abolizione degli sprechi derivanti dalle consulenze che esistono nei vari Enti pubblici: Regioni, Province, Comuni. Mai come in questo momento si deve levare alta la voce dei sindacati a difesa dei ceti meno abbienti bloccando una manovra iniqua.

La cambiale in bianco firmata a Monti il giorno del suo insediamento potrebbe diventare un boomerang per i partiti che l’hanno sottoscritta, in particolar modo per il Pd che, dal 14 dicembre 2010, aveva sempre chiesto le dimissioni di Berlusconi perché inadeguato a garantire le fasce ebole ed il mondo del lavoro. Il segretario del Pd Pierluigi Bersani si associ ai sindacati nel contestare la manovra e ne chieda una diversa capace di prendere ai ricchi e meno ai bisognosi. Monti con questa manovra è il nuovo Robin Hood del terzo millennio.

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Redazione

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