“Se l’Italia si trova nel versante più esposto della crisi è per la politica di un Governo incapace e sconsiderato”. Pier Luigi Bersani dal palco di San Giovanni a Roma attacca Silvio Berlusconi e difende il Pd rivendicando “di aver avanzato proposte su ogni decreto e di aver detto ogni santo giorno che Berlusconi doveva andarsene perchè ci ha condotto al disastro”.
“Sappiamo bene che questi giorni ci richiamano a una emergenza drammatica. Lo abbiamo detto agli italiani e lo abbiamo detto al Presidente della Repubblica che ringrazio qui per il Suo impegno straordinario: noi non cerchiamo ribaltoni o soluzioni di piccolo cabotaggio parlamentare. Se c’è discontinuità, se c’è cambiamento, se c’è una credibilità internazionale e interna da parte di un nuovo Governo, noi siamo pronti assieme a tutte le opposizioni a prenderci le nostre responsabilità, a dare un contributo di equità e di efficacia a misure che a questo punto debbono essere vere e proprie misure di salvezza nazionale. Ma tutto questo, se si determinasse, sarebbe un passaggio di transizione, l’avvicinamento ad un ciclo più radicale e impegnativo di cambiamento che potrà avvenire solo con il concorso attivo e l’assunzione di responsabilità e condivisione dei cittadini elettori”, precisa Bersani dal palco di piazza San Giovanni.
Sulle alleanze, Bersani rilancia la sua posizione. “Se diciamo ricostruzione, allora diciamo alleanza dei progressisti e dei moderati, diciamo patto di governo per una legislatura di ricostruzione, per sostenere la riscossa del Paese, per sconfiggere il rischio che viene dalla peggiore destra d’Europa. È inutile immaginare una destra diversa, la destra italiana è quella e non può essere che quella. Questa dunque è e resta la nostra proposta: alleanza dei progressisti e dei moderati per una legislatura di ricostruzione. Unità per la ricostruzione. Sappiamo che questa proposta è una sfida per tutti”, sottolinea il segretario del Pd.
Peccato per Bersani che la partecipazione in piazza San Giovanni sia stata ben sotto le aspettative e che soprattutto il Terzo Polo non abbia partecipato ed in più abbia incassato la “freddezza” di Nichi Vendola. Il cammino del partito democratico è tutto in salita e se il Pd non avrà nuovi leader ed opterà per scelte coraggiose, non avrà modo di contrastare l’azione del PdL.
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