I rifiuti stanno per sommergere la Sicilia

“Non solo la regione sarà sommersa dei rifiuti, ne produciamo circa 2.700.000 tonnellate l’anno, ma si potrà determinare un effetto a catena alimentato dalla massa dei creditori degli ATO, discariche, impianti di trattamento dei rifiuti ed altri”. La denuncia parte da Sinistra Ecologia e Libertà (Sel) Sicilia.

“La situazione dei rifiuti in Sicilia sta arrivando ad un punto delicato- spiegano dal partito siciliano- Se le aziende che operano nella raccolta dei rifiuti decideranno effettivamente di fermarsi la Sicilia si troverà in una situazione particolarmente grave e seria. Questo è il frutto dell’inconcludenza della gestione Lombardo. La mancanza di una riforma, sempre annunciata ma mai attuata, del sistema degli ATO e della  gestione dei rifiuti in Sicilia.In una situazione di incertezza e di confusione nessun operatore finanziario si arrischierà a farsi avanti. Quindi- prosegue la nota- la risposta è nel fare le cose. Mettere immediatamente in liquidazione gli ATO in modo da garantire una gestione ordinata di queste società, così come prevista dal codice civile. E’ necessario, ritirare la legge 9 del 2010,che riteniamo sbagliata e pericolosa, approvare un nuovo Piano dei Rifiuti che preveda l’obbligo della raccolta differenziata per ottenere alcuni risultati. Fondamentale risulta l’identificazione del produttore del rifiuto, cosa importante per combattere l’evasione, permette il recupero di materia, avviando così la Sicilia sul piano virtuoso della società del riciclaggio come richiesto dall’Europa e dalla legge italiana. Allo stesso tempo, seguendo questo filone  permette alle imprese di investire in impianti di trattamento, recupero e riciclo dei rifiuti, in modo da dare occupazione e reddito dimostrando che, dalla corretta e partecipata raccolta differenziata dei rifiuti, si avvia un percorso positivo riducendo anche per questa via la slealtà fiscale dei cittadini. Si definiscano gli Ambiti Territoriali Ottimali- concludono da Sel- e si dia ai comuni la funzione di autorità d’ambito in modo che questi possano programmare, indirizzare e controllare il sistema della raccolta e inoltre indire le gare di appalto per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani e della  differenziata. In un quadro certo ed ordinato sarà più facile per gli operatori economico-finanziari intervenire. Il rischio è, ancora una volta, quello di una risposta tampone che fa superare il momento ma non affronta strutturalmente e finalmente il nodo della riforma del sistema dei rifiuti in Sicilia”.

Redazione

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