Infatti l’ultima manovra, a proposito della quale Fassino Pisapia e Vincenzi hanno già espresso severe critiche sul complesso dei provvedimenti posti in essere, impone per la prima volta di sommare la spesa del personale dell’Ente comunale a quella relativa al personale in carico alle società partecipate, e laddove questo costo superi il 40 per cento della spesa totale di tutti i soggetti, allora scatta il divieto assoluto per il Comune di procedere a nuove assunzioni con qualsivoglia tipologia contrattuale. Si fa inoltre notare che la norma penalizza quei comuni che hanno la titolarità di aziende partecipate che, a loro volta, svolgono un servizio a vantaggio anche di altre amministrazioni comunali.
“Vista la formulazione generica e non tecnica della norma – scrivono i sindaci a Tremonti -, che di fatto ne impedisce il calcolo in modo uniforme fra tutte le Amministrazioni Locali e che, soprattutto in caso di blocco totale delle assunzioni, rischia di rendere ancora più problematica la erogazione dei servizi fondamentali per le comunità, chiedono al Ministro l’attivazione di un tavolo di lavoro per definire in modo univoco i criteri di applicazione futura e, nelle more di un efficace risultato, il differimento di almeno una annualità della sua applicazione”.
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