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Cerealicoltori sempre più in crisi, ora arriva la proroga della sospensione dei neonicotinoidi

Non sono ancora finite le cattive notizie per i cerealicoltori: oltre a fare i conti con la diabrotica del mais e con un raccolto di orzo e frumento che quest’anno in bergamasca potrebbe far segnare – a conti fatti – anche un -45% rispetto al 2010, è giunta ora una decisione del governo che potrebbe aggiungere ulteriori problemi in vista della prossima stagione produttiva. È quanto denuncia ABIA, l’associazione bergamasca di agricoltori e agromeccanici, commentando un recente provvedimento ministeriale rivolto proprio al comparto cerealicolo. “La commissione fitofarmaci del Ministero della salute – fa sapere Leonardo Bolis, presidente di ABIA – ha prorogato fino al 31 dicembre di quest’anno il divieto d’uso dei cosiddetti neonicotinoidi nella concia delle sementi, come misura prudenziale finalizzata alla tutela della salute delle api”. “I neonicotinoidi – spiega Enzo Cattaneo, direttore di ABIA – sono presidi fitosanitari che hanno la funzione di proteggere i semi di mais e di altri cereali da alcune malattie. Negli ultimi dieci anni questa classe di insetticidi si è rivelata particolarmente utile per difendere le colture da alcune patologie, in particolare dagli attacchi della diabrotica del mais, che rischia di manifestarsi in forma ancora più virulenta nella prossima campagna se non saranno adottate opportune misure per fronteggiarla”. Il provvedimento del governo nasce dall’ipotesi che l’uso di questi presidi, in determinate circostanze, possa arrecare danni alla salute delle api. “Noi siamo i primi – sottolinea Bolis – a voler andare fino in fondo alla questione affinché si adottino tutti gli accorgimenti necessari a tutelare le ragioni dei produttori apistici. D’altra parte, l’uso controllato di determinati fitofarmaci è fondamentale per la difesa delle colture  da pericolosi parassiti che potrebbero compromettere la qualità del prodotto, anche a discapito della salute umana. Per questo, prima di prendere decisioni drastiche, sarebbe importante conoscere i risultati definitivi delle ricerche effettuate su eventuali fenomeni di moria delle api, considerando che a detta di autorevoli esponenti del mondo scientifico tali casi possono essere addebitati ad un concorso di cause, quali la presenza di parassiti antagonisti delle api così come il susseguirsi di frequenti cambi nell’andamento climatico”. L’auspicio di ABIA è che il Ministero prenda una decisione definitiva e revochi la sospensiva prima del termine del 31 dicembre, poiché altrimenti non ci sarebbero i tempi tecnici per disporre di sementi trattate con questi presidi sanitari in tempo per le semine del 2012.

Luigi Pisoni

Redazione

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