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Parma, tangenti al Comune lascia anche Pellacini

Al mattino, come riferito in cronaca, si era dimesso l’assessore alla Cultura Luca Sommi. Oggi pomeriggio alle ore 15:30 ad abbandonare la giunta Vignali travolta dallo scandalo mazzette al Comune, ci ha pensato l’assessore alla Casa (Politiche abitative) Giuseppe Pellacini. La frana è iniziata. Saltano le prime poltrone nel  Comune di Parma dopo gli undici arresti che hanno sconvolto la città: a finire in manette dirigenti comunali e il capo della municipale. “Sono sdegnato da quello che ho appreso dai giornali – dice Luca Sommi nel corso di una conferenza stampa straordinaria – non è ammissibile per uno come me, che ha cercato di ottimizzare al massimo i danari pubblici, continuare a far parte di questa Giunta che comunque ringrazio e che mi ha dato grande libertà”. “In accordo con il partito rassegno le dimissioni ed, insieme all’Udc, torno a chiedere al Comune il risanamento dei conti”. L’assessore alle Politiche abitative Giuseppe Pellacini lascia la Giunta ma spiega: “Non c’entrano gli arresti di venerdì, rimetto il mio mandato in modo da consentire ai consiglieri Udc di decidere di volta in volta sulle scelte dell’amministrazione cittadina. Il nostro obiettivo – ripete – è raggiungere il riordino del bilancio Comunale”. Per Pellacini, affiancato dall’onorevole Mauro Libé, “la fiducia al sindaco Pietro Vignali non è più un foglio in bianco”. Quindi via dalla Giunta, come già aveva fatto in mattinata l’assessore alla Cultura Luca Sommi. Tutto chiaro e invece no: “Non c’entrano nulla gli arresti che hanno toccato il Comune – si affretta a precisare e a ribadire Pellacini – sarebbe come volere addebitare al sindaco la responsabilità di un automobilista che in una strada cittadina transita col rosso”. Quindi tutto bene? “No – precisa Pellacini – credo che a nessun parmigiano faccia piacere sapere che 11 persone sono state arrestate con il coinvolgimento del Comune, ma certo il sindaco non è la telecamera del mondo, non è giusto insomma attribuire a lui la responsabilità di quanto accaduto”. Anche l’ex addetto alle Politiche abitative, dunque, sposa la tesi delle “responsabilità individuali” già impugnata da Vignali a manette calde venerdì scorso. Mica il primo cittadino può avere cento occhi? “Le avete viste le immagini delle mazzette – chiede Pellacini – ecco, come potevano sapere?”. Le dimissioni arrivano solo perché “da tempo noi avevamo chiesto più vigilanza sui dirigenti pubblici e sui conti del Comune”. Ora i consiglieri comunali Udc – secondo Libé e Pellacini – avranno più libertà: “Con un esponente in Giunta sarebbero stati invece condizionati”. Nessuna parentela dunque con le dimissioni di Sommi: “No – chiarisce Pellacini – quelle di Sommi sono state dettate dallo sdegno per gli arresti, le mie no. Io sono abituato a ragionare con i numeri alla mano”. Prima di convocare la stampa, a differenza dell’ex responsabile della Cultura, Pellacini ha rassegnato ufficialmente il suo mandato al sindaco: “Vignali – al quale sono legato da amicizia – è stato subito informato, io sono abituato ad agire in questo modo”. Poco trapela sulla reazione del primo cittadino: “Sa – sussurra Pellacini – tutti sarebbero stati turbati dalle vicende di questi giorni”. Anche lui, Pellacini. Che si dimette ma non per le “vicende di questi giorni”. Tutto chiaro, no? Mentre i cittadini plaudono alla scelta dell’assessore Sommi, i suoi ex colleghi non approvano. In tarda mattinata a margine di una riunione di giunta, l’assessore allo sport Roberto Ghiretti ha parlato di un Sommi “che ha fatto tutto da solo, così come faceva prima: in Giunta lo abbiamo visto poco. Credo che in questo momento ci siano interessi superiori – ha quindi spiegato l’assessore – da anteporre a gesti di orgoglio dettati da scelte individuali. Nel mio settore, che è lo sport, tanti progetti rimarrebbero a mezz’aria e sarebbe un peccato non realizzarli, sarebbe un danno per Parma. L’ipotesi commissariamento, in questo senso, mi pare non condivisibile. Riuscirebbe, infatti, un commissario a portare a compimento tutte le iniziative sportive avviate? A me quello che sta a cuore – conclude Ghiretti – è lo sport, ritengo che scelte personali finirebbero solo per fare del male all’interesse della collettività”. Una posizione simile è stata assunta dall’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Aiello, che si è detto scettico nei confronti decisioni come quella presa da Sommi. L’assessore alla Sicurezza Fabio Fecci interviene: “L’iter  giudiziario deve fare il suo corso ed è interesse collettivo che ove vi siano cose poco chiare la Magistratura faccia luce sui fatti. Non entro nel merito della vicenda perché non ho nessun elemento per poterlo fare ma è competenza dei Tribunali accertare i fatti. Non vi è dubbio che sia interesse comune che l’Amministrazione abbia un atteggiamento assolutamente collaborativo nella ricerca della verità. Penalizzato da questa vicenda, qualunque ne sia l’esito, è anche il Corpo della Polizia Municipale. Per questo motivo già da venerdì ho incontrato i vertici del Corpo per ridefinire le strategie organizzative e operative, per dare continuità alle attività del servizio, nell’interesse dei cittadini. Il mio compito ora è essere vicino ai tanti agenti che svolgono con diligenza e dedizione il loro lavoro ed impedire uno scollamento con la cittadinanza. Tutto questo per evitare sia che si perda fiducia nel Corpo della Polizia Municipale sia che a quest’ultimo vengano meno quelle motivazioni che devono stare alla base di ogni condotta lavorativa, con pericolose ripercussioni nelle attività di istituto e con conseguenti ricadute sulla sicurezza dei cittadini. Mi riservo ovviamente di fare tutte le opportune valutazioni di tipo politico, dopo che verrà superata questa prima fase che ritengo assolutamente prioritaria”.

Redazione

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