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Napoli attentato a Lettieri, De Magistris respinge le accuse

Campagna elettorale letteralmente infiammata per il Comune di Napoli. Un incendio doloso si è sviluppato al piano terra del comitato elettorale del candidato sindaco di Napoli del PdL Gianni Lettieri. I vigili del fuoco hanno rinvenuto dei razzi bengala esplosi, probabilmente lanciati secondo i presenti, e tracce di benzina. L’incendio è stato domato dai vigili del fuoco e non si registrano danni a persone. Il materiale elettorale invece è andato distrutto. A dare l’allarme è stata una collaboratrice di Lettieri che si è accorta dell’incendio mentre lasciava l’edificio di via Palepoli, lungomare  di Napoli. Il candidato del PdL è stato avvisato dal portiere dello stabile che per primo si è introdotto nel seminterrato che affaccia su via Partenope cercando di spegnere il rogo con l’aiuto di un estintore. Nell’incendio oltre a volantini e manifesti, sono andati distrutti ventisei gazebo che dovevano essere impiegati in occasione del comizio di chiusura del candidato del PdL, in programma stasera in Piazza del Plebiscito. E già nella notte si è scatenata la polemica, che tra i due candidati partenopei è stata particolarmente violenta in tutta la campagna elettorale: “Considero Luigi De Magistris moralmente responsabile degli episodi di violenza che dal 15 aprile in poi si sono susseguiti nei miei confronti e dei miei collaboratori, da ultimo l’incendio appiccato ai locali del mio comitato elettorale. Siamo tornati agli anni di piombo”, dice Gianni Lettieri. “Addebito a De Magistris la responsabilità di non aver mai preso le distanze dai numerosi episodi di violenza che hanno contrassegnato la campagna elettorale”. “Nel respingere sempre e comunque ogni forma di violenza, anche se di natura strumentale, la mia storia di magistrato che ha sempre contrastato ogni forma di violenza e di deviazione occulta anche all’interno delle istituzioni mi consente di andare a testa alta e di respingere ogni insinuazione sulla responsabilità di un clima di violenza che non ha mai caratterizzato la nostra campagna elettorale”. Secca la replica di De Magistris, che si augura che la magistratura faccia piena luce “su questo episodio, su paventati ritorni ad anni di piombo inesistenti e su aggressioni inventate, in modo tale da evitare che si possa inquinare una straordinaria campagna elettorale che sta portando a una svolta storica e alla mia vittoria in questa città”.

Redazione

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