Toscana

Giani: sempre più donne ai vertici della Toscana

Intelligenza artificiale, economia globale, home working, scenari internazionali in rapido mutamento, nuovi diritti e nuove responsabilità sono solo alcuni dei temi chiave per interpretare il futuro già presente e che le imprenditrici italiane dell’associazione Aidda hanno raccontato nelle pagine di “Aidda costruisce il futuro”, edito da Cse, presentato a palazzo Sacrati Strozzi a Firenze su iniziativa del presidente della Regione Eugenio Giani insieme all’autrice del volume Orietta Malvisi Moretti, Paola Butali, presidente di AIDDA Toscana, Antonella Giachetti, presidente di Aidda nazionale, Grazia Francescato, presidente della Federazione dei Verdi Italiani dal 1999 al 2001 e deputato della Repubblica dal 2006 al 2008 e la presenza, fra le molte, di Anna Ravoni, sindaco di Fiesole.

L’associazione, fondata nel 1961 a Torino, è autorevole punto di riferimento per le donne che assumono ruoli di responsabilità nella struttura economica italiana e con le sue 800 iscritte provenienti da ogni regione italiana e aziende con un fatturato minimo complessivo di oltre dodici miliardi e che vantano oltre 35mila addetti offre una efficace testimonianza della realtà dello stato attuale del mondo imprenditoriale e professionale composto e guidato da donne, rappresentato dalle piccole, medie e grandi imprese femminili italiane attive in ogni settore merceologico e con una forte rappresentanza di aziende familiari, storiche e artigianali.

“Il tempo delle “rivendicazioni” e il tema della parità di Genere e delle “quote” – sottolinea Giani – che mantengono sempre la loro attualità e al quale la Regione dedica il 25 novembre l’appuntamento con “La Toscana delle donne” , lascia oggi sempre più spazio ad una sensibilità collettiva sempre più attenta all’affermazione naturale per riconosciuti meriti del ruolo femminile come elemento di arricchimento dei vertici politici, economici e professionali della nostra società”.

Le storie raccontate nelle 177 pagine del volume focalizzano nei nomi delle protagoniste il tema fondamentale del cambiamento, che è punto centrale delle prospettive economiche e sociali italiane per questi ed i prossimi anni, trattando temi importanti e diversi, personali, collettivi e legati alle prospettive del nostro mondo produttivo: fra i tanti, la migrazione digitale di un’azienda familiare specializzata in prodotti ad alto livello artigianale e la manutenzione e lo sviluppo di un marchio tradizionale legato ad una distribuzione territoriale in un brand conosciuto ed apprezzato a livello internazionale, fino alla creazione di linee di abbigliamento e lavorazioni di gioielli adottate dalle grandi firme della moda mondiale.

In tutto questo le testimonianze di successo hanno un ruolo importante quanto i temi trasversali e le esperienze umane che il libro evidenzia: le origini, che qualche volta parlano di una Maremma ritrovata e base di una professione nella finanza internazionale dopo lunghe permanenze in Svizzera e Gran Bretagna in una dimensione dove relazioni umane ed empatia diventano parole chiave, oppure di cosa significhi esercitare la professione di legale matrimonialista partendo da Arezzo e offrire all’impegno politico la sua competenza per creare la legge istitutiva della figura istituzionale del garante per l’Infanzia e l’Adolescenza che in Toscana prima non c’era.

Come non c’era il Ready to drink sul quale scommette l’imprenditrice veneta che assieme al resto della famiglia scopre e valorizza i vitigni italiani nella sua azienda che vanta oltre sessant’anni di vita ed esporta in tutto il mondo le sue bottiglie. Inclusività e qualità delle relazioni umane sono la cifra della e-digital hub di Ferragamo a Firenze con un master in Marketing e Comunicazione conseguito alla Cesare Alfieri quando la parola e-commerce era conosciuta da pochi e da quasi nessuno seriamente sperimentata.

Nelle parole della presidente nazionale di Aidda Antonella Giachetti “il libro va molto oltre la testimonianza di un punto di vista di genere sul ruolo delle donne nell’imprenditoria ed affronta il tema di una presenza inadeguata di valorialità femminile, relazionalità e spirito di “cura” ai vertici politici e decisionali di una società chiamata oggi a rispondere a questioni epocali che si chiamano diseguaglianze, infelicità, mancanza di speranza, guerre, cambiamenti climatici e la generale assenza di una visione positiva e costruttiva del futuro nell’attuale organizzazione del sistema capitalistico”

Conciliazione fra tempi personali, familiari e di lavoro, scegliere, prendere posizione, lottare, dare un senso ampio alla parola sostenibilità, ai tempi della natura, alla collaborazione fra generazioni, ai valori che riteniamo importanti, all’importanza della cultura, della preparazione e del saper fare sono questioni discusse e affrontate in quasi ogni pagina di “AIDDA Costruisce il futuro” e rappresentano il contributo ad una forma di nuova imprenditorialità che definire “al femminile” è molto riduttivo e raccontata dalle protagoniste assume respiro e completezza.

Redazione

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