Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha stabilito lo stop alla digitalizzazione. Le nuove tessere sanitarie non avranno il microchip. Le nuove card saranno simili alle precedenti. Tuttavia non avranno il “bollino” dorato che serve per conservare informazioni riguardo il suo titolare e a sbloccare alcune funzioni e servizi digitali. Ad indurre verso questo passo indietro è la scarsità internazionale dei materiali necessari per la produzione di circuiti integrati, difficoltà che di recente hanno inciso anche sul mercato dell’auto.
Le nuove tessere sanitarie serviranno come codice fiscale e tessera europea assistenza malattia (Team) e si potranno usare in caso di problemi di salute nel corso di viaggi all’interno della Comunità europea. Ma non avranno le funzioni della carta nazionale dei servizi come identificazione e autenticazione online e firma elettronica avanzata nei rapporti con le PA.
Le card in arrivo potranno essere ancora usate per registrare acquisti e detrazioni in farmacie, ma non sarà possibile utilizzarle per fissare visite specialistiche. Infatti per questo tipo di servizio è necessario il passaggio nei dispositivi di tessere aventi il “microchip”. Non sarà più possibile utilizzare la tessera in quei Comuni che richiedono la Cns per lo smaltimento di immondizia e rifiuti.
La vecchia tessera non va buttata. Prima che scada bisogna ricordarsi di estenderne fino alla fine del 2023 la durata del certificato di autenticazione. Ciò serve per continuare ad usarla nella gestione dei servizi online. Operazione da svolgere sul sito www.sistemats.it attraverso un apposito software.
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