Frida Kahlo: a Milano un percorso sensoriale, tecnologico e spettacolare
Una delle donne più moderne ed avanguardiste, un vero faro della cultura mondiale. Si tratta di Frida Kahlo. Sulla pittrice messicana si è scritto e si continua a scrivere tantissimo. Numerosi sono i libri su Frida kahlo così come gli spazi espositivi a lei dedicati. La Fabbrica del vapore a Milano ospita la mostra “Il caos dentro” su Frida Kahlo. Si tratta di un percorso tecnologico, sensoriale ed emozionante che permette di entrare nella vita dell’artista messicana, entrando a contatto con la sua dimensione umana e spirituale oltre che quelle artistica.
Prima l’area multimediale con immagini animate e una cronistoria con le date che hanno segnato le vicende della pittrice, poi l’esposizione propone la riproduzione dettagliata dei tre ambienti più vissuti da Frida a Casa Azul, la celebre magione messicana costruita in stile francese da Guillermo Kahlo nel 1904. Dalla camera da letto allo studio realizzato nel 1946 al secondo piano e il giardino.
Poi ancora i ritratti fotografici dal celebre fotografo colombiano Leonet Matiz Espinoza, che propongono l’artista in spazi di vita quotidiana. Al piano superiore la mostra va avanti con una sezione dedicata a Diego Rivera, dove sono proiettate le lettere più evocative che Frida scrisse al marito. L’esposizione si chiude con la sezione Frida e il suo doppio. Qui sono in esposizione le riproduzioni di 15 tra i più conosciuti autoritratti che l’artista ha realizzato.
Frida Kahlo nata nel 1907 a Coyoacán e venuta a mancare nel 1954, ha vissuto in un villaggio oltre la periferia di Città del Messico. Frida è stata una pittrice dalla vita travagliata. Si sentiva figlia della rivoluzione messicana del 1910. La sua arte ha avuto di recente una rivalutazione, soprattutto in Europa, con l’allestimento di numerose mostre. Affetta da spina bifida, sin dall’adolescenza manifestò una personalità molto forte, unita al talento artistico. Aveva uno spirito indipendente e passionale, riluttante verso ogni convenzione sociale. Sostenitrice del socialismo nazionale, iniziò a dipingere i ritratti dei compagni di studio. Il gruppo ammirava il rivoluzionario José Vasconcelos e si occupava in particolare di letteratura. Molte attenzioni erano riservate soprattutto ad Alejandro Gómez Arias, studente di diritto e giornalista, di cui Frida si innamorò.
Un evento terribile segnò per sempre la sua vita il 17 settembre 1925, quando, all’età di 18 anni, all’uscita di scuola salì su un autobus con Alejandro per tornare a casa e pochi minuti dopo rimase vittima di un incidente causato dal veicolo su cui viaggiava e un tram. L’autobus finì schiacciato contro un muro. Le conseguenze dell’incidente furono gravissime per l’artista. La colonna vertebrale le si spezzò in tre punti nella regione lombare. Si frantumò il collo del femore e le costole. La gamba sinistra riportò 11 fratture e il passamano dell’autobus le trafisse l’anca sinistra. Il piede destro rimase slogato e schiacciato. La spalla sinistra restò lussata e l’osso pelvico spezzato in tre punti. Subì 32 operazioni chirurgiche. Dimessa dall’ospedale, fu costretta ad un riposo forzato nel letto di casa, con il busto ingessato.
Questa condizione la spinse a leggere libri sul movimento comunista e a dipingere. Il suo primo lavoro fu un autoritratto, che donò al ragazzo di cui era innamorata. Da ciò la scelta dei genitori di regalarle un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, in modo che potesse vedersi, e dei colori. Iniziò così la serie di autoritratti. Dopo che le fu rimosso il gesso riuscì a camminare, con dolori che sopportò per tutta la vita.
Un giorno decise di sottoporre i suoi dipinti a Diego Rivera, illustre pittore dell’epoca, per avere una sua critica. Rivera rimase colpito dallo stile moderno di Frida, tanto che la prese sotto la propria ala e la inserì nella scena politica e culturale messicana. Divenne un’attivista del Partito Comunista Messicano a cui si iscrisse nel 1928. Partecipò a numerose manifestazioni e nel frattempo si innamorò di Diego Rivera. Nel 1929 lo sposò.
Nel 1939 divorziarono a causa del tradimento di Rivera con Cristina Kahlo, la sorella di Frida. Ma si risposarono nel 1940 a San Francisco. Da lui aveva assimilato uno stile naïf, che la portò a dipingere piccoli autoritratti ispirati all’arte popolare e alle tradizioni precolombiane. La sua intenzione era, ricorrendo a soggetti tratti dalle civiltà native, di affermare la propria identità messicana. Frida si ispirava al costume delle donne di Tehuantepec, un comune di Oaxaca, che ha una reputazione di società matriarcale. Le donne comandano i mercati locali e sono famose per deridere gli uomini.
Ad agosto 1953 le fu amputata la gamba destra. Morì di embolia polmonare a 47 anni nel 1954. Fu cremata e le sue ceneri sono conservate nella sua Casa Azul, oggi sede del Museo Frida Kahlo.