Calabria

Antica Kroton: si discute da dieci anni ma nulla di ciò che esisteva anticamente è stato ancora riportato alla luce

Cento milioni di euro era la somma messa a disposizione per riportare alla luce i resti dell’Antica Kroton. Un evento che avrebbe fatto conoscere al mondo intero l’importante Città esistita fin dai tempi della Magna Graecia.

Cento milioni di euro che avrebbero dato lavoro a centinaia di persone per alcuni anni. Tre Amministrazione regionali, due Amministrazioni del comune di Crotone, ad ogni inizio insediamento hanno sempre messo tra i primi punti del loro programma la questione “Antica Kroton”. Decine di convegni e incontri con rappresentanti istituzionali nazionali per illustrare come era l’Antica Kroton e cosa avrebbero ammirato i cittadini dopo averla riportata alla luce.

Passano gli anni e l’Antica Kroton è sempre sotto terra, però si continua a discutere della sua esistenza. L’attuale Amministrazione, a guida Vincenzo Voce, non ha cambiato il cliché. Mercoledì mattina (17-2-2021) si è registrato piena sintonia e condivisione su Antica Kroton nell’incontro presso la casa comunale tra il sindaco Vincenzo Voce, la vice sindaco Rossella Parise, l’assessore alla cultura Rachele Via e il segretario regionale per la Calabria del Ministero per i beni e le attività culturali Salvatore Patamia. “E l’opportunità di accelerare i tempi per la realizzazione di un progetto strategico non solo per la città di Crotone ma per l’intera Calabria”. Nel corso della riunione, alla quale ha partecipato la dirigente del settore Urbanistica Elisabetta Dominijanni, ci si è a lungo soffermati sui singoli interventi che compongono il progetto finalizzato alla valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale di Crotone ma anche a creare quelle condizioni di sviluppo fondamentali per la ripresa economica della città.

Un progetto per la cui realizzazione ciascun Ente è pronto a fare la propria parte, in piena sinergia, in considerazione della rilevanza che assume sotto l’aspetto socio – culturale che travalica anche i confini della Regione.

Per quanto attiene, nello specifico la rimodulazione dell’attuale progetto, confermando che non si tratta di uno stravolgimento ma di un adeguamento funzionale, lo stesso è dovuto ad un approfondimento delle linee di attuazione e dalla impossibilità della realizzazione di alcuni interventi a seguito delle indagini effettuate.

Da un’analisi dei siti, infatti, sono emerse problematiche che avrebbero reso impraticabile la realizzazione e da qui la necessità di rimodulazione finalizzata alla concreta efficacia del progetto.

La rimodulazione, dunque, è motivata da esigenze nuove che tuttavia non escludono la possibilità d’interventi che possano interessare anche il centro città”.

Giuseppe Livadoti

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