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Realizzazione della Cittadella di Padre Pio a Drapia

“Figlia mia, in Calabria devi fare un Santuario, un Ospedale Pediatrico, un Centro di Ricerca e un Villaggio per i Sofferenti; perché i bambini, fin dal grembo materno, nasceranno con il tumore ai polmoni, al sangue e altrove… Si dovranno curare con le erbe naturali, le erbe che nascono lì e l’acqua che scorre là”. È il messaggio trasmesso, nel 2004, da Padre Pio alla sua Figlia Spirituale, Irene Gaeta, che da oltre 70 anni vive in totale simbiosi con il Santo di Pietralcina. Domenica 7 luglio, nel profondo sud Italia, a Drapia (VV), nel luogo indicato da Padre Pio, l’ottanduenne Irene Gaeta, residente a Vitinia, insieme all’Associazione dei Discepoli di Padre Pio, al Vescovo della Diocesi Mileto, Nicotera e Tropea, S.E. Mons. Luigi Renzo, alle Autorità locali e regionali, ai volontari che lavorano al progetto ed a tanti devoti del Santo di Pietralcina, provenienti da tutta Italia, inaugurerà la fine del primo step dei lavori, relativi al primo edificio “Casa Socio Sanitaria Pediatrico Oncologica Madonna di Fatima”. Le mani del bambino, nel manifesto ufficiale dell’evento di Drapia, rappresentano uno dei tanti bimbi che sarà possibile curare all’interno della Cittadella, grazie anche alle erbe di quei terreni con parametri scientifici fuori dal normale, hanno appena ultimato il disegno del tetto… allo stesso di come ha fatto la ditta edile, seguendo l’ambizioso progetto dell’arch. Luciano Messina. In Contrada Vento, a Drapia, domenica 7 luglio, alle ore 18.00, il programma prevede il servizio accoglienza dei fedeli, alle ore 19.00 la Concelebrazione della Santa Messa, presieduta da Sua Ecc. il Vescovo ed alle ore 20.00 il servizio buffet biologico, offerto da FattoriaBio. Dopo l’acquisto di un’area in Contrada Vento e l’ultimazione del primo step di lavori, esclusivamente con fondi provenienti da donazioni private, l’appuntamento di domenica prossima assume una straordinaria importanza di fede, speranza e carità, con Irene Gaeta, custode delle importanti reliquie del Santo, decisa a completare l’opera, voluta da Padre Pio, per curare ed assistere i bambini malati oncologici. “Padre Pio, dalla mia prima comunione ad oggi, che ho 82 anni, – afferma Irene Gaeta – è la mia vita! Mi ha dato tutto: lavoro, marito, figli realizzati, la fede e soprattutto tanta forza, per dedicarmi alla sua opera e per realizzare importanti progetti sociali. Invito, dal profondo del mio cuore, il Popolo della Calabria e quello di tutta Italia: unitevi a noi in questo progetto grande, grande, grande. Ringrazio il Vescovo, Sua Ecc. Luigi Renzo, per la sua autorevole presenza, i Parroci, gli operai, il mondo del volontariato e tutti coloro che hanno lavorato per iniziare a colorare le foglie d’ulivo della Cittadella di Padre Pio. Andiamo avanti insieme, – conclude Irene Gaeta – per portare a compimento l’ultima importante opera che Padre Pio mi ha affidato!”.

Redazione

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