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Bari. Il festival Mare d’inchiostro ospita Fabio Fiori

Il Festival “Mare d’inchiostro” continua la sua marcia tra onde e cultura grazie alla partecipazione di esperti e scrittori ospitati in Puglia dall’associazione “Vedetta sul Mediterraneo”. Dal 4 al 6 maggio sarà ospite il marinaio scrittore Fabio Fiori, girovago per acque e per terre: fin da bambino va a remi e a vela, a piedi e a pedali. Sempre senza fretta, certo che i venti e le onde, la pioggia e la neve, siano piccoli inconvenienti meteorologici e grandi convenienti esperienze. Vagabondando in lungo e in largo per il Mediterraneo ha incontrato pescatori, contadini e pastori, marinai, viandanti e pellegrini, condividendo con loro il pane, il vino e i racconti. Fabio Fiori in Puglia sarà impegnato in educational tour nelle scuole aderenti al Festival “Mare d’inchiostro” e domenica 5 maggio alle 18,30 nella sede della Lega navale di Trani al Molo Sant’Antonio presenterà il suo ultimo libro (uscito ieri) “L’Odore del Mare – Piccoli viaggi lungo le rive mediterranee” (Ediciclo- Piccola filosofia di viaggio). Introducono: Vittorio Tolomeo e Tina Ottavino. Presenta la serata Nicolò Carnimeo, giornalista e docente di Diritto della Navigazione dell’Università di Bari, organizzatore di “Mare d’inchiostro”. Domani pomeriggio Fabio Fiori insieme a Carnimeo sarà ospite della manifestazione “150 anni del guardiano del mare” dedicata al faro di San Cataldo di Bari, il faro più alto della Puglia: sessantadue metri d’altezza, una lampada che irradia tre lampi di luce in venti secondi, classe 1869. “Il libro “L’odore del mare” – racconta Fiori – è un invito a riavvicinarsi al mare attraverso il cammino. E’ il diario del mio cammino nel Mediterraneo, da Marsiglia a Genova, da Venezia alla vostra Brindisi in questo meraviglioso porto adriatico con una storia millenaria”. “Da anni viaggio slow per passione – aggiunge Fabio Fiori – Lo faccio a piedi, in bici o in barca a vela. Più divento grande, o forse, vecchio e più mi piace stare vicino al mare. Lo faccio camminando a riva. Oppure lo faccio in barca a vela, scegliendo barche sempre più piccole. Il mio motto è: barca minima, rotta massima. A Pasqua -aggiunge – ero nella vostra bella regione. Ho percorso in bici con un vento decisamente a sfavore l’anello che congiunge l’amatissimo Adriatico al meno conosciuto Jonio. Sono partito da Otranto ho raggiunto Leuca poi Gallipoli e infine sono tornato a Otranto. Un’esperienza indimenticabile”.

Redazione

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