Protocollo d’intesa per il controllo della pesca illegale nel Po

Si è riunita a Palazzo Lombardia la Consulta interregionale per la gestione sostenibile e unitaria della pesca e la tutela del patrimonio ittico nel fiume Po, della quale fanno parte Regione Lombardia, Regione Emilia Romagna, Regione Piemonte, Regione Veneto e l’Autorità di bacino del fiume Po. L’incontro ha dato seguito al Protocollo d’intesa per il controllo della pesca illegale nel Po, definendo le azioni concrete utili a ridurre il fenomeno del bracconaggio. Le azioni di contrasto immediato prevedono protocolli operativi su base territoriale per l’attivazione delle Forze dell’Ordine e delle Polizie provinciali e locali; saranno inoltre geolocalizzati, mappati e monitorati nel bacino i punti di imbarco, sbarco e sosta degli automezzi di appoggio e sarà determinata la catena di comando fino al livello di guardia giurata per la pesca della associazioni dilettantistiche. Il coordinamento regionale è affidato alle Prefetture dei capoluoghi regionali. “L’accordo siglato a giugno non era solo di facciata – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi della Regione Lombardia Fabio Rolfi -. Vogliamo combattere in maniera efficace le bande organizzate di bracconieri, spesso dell’Europa dell’Est, che recano danni enormi alla fauna, ai pescatori e all’ecosistema. La rarefazione di specie autoctone come lo storione e l’anguilla è un problema grave che non intendiamo sottovalutare. Intendiamo potenziare le attrezzature per il controllo notturno e la navigazione in alveo delle Polizie provinciali e locali”. A Palazzo Lombardia era presente anche Simona Caselli, assessore all’Agricoltura, Caccia e pesca della Regione Emilia Romagna: “La Regione Emilia Romagna ha dichiarato guerra alla pesca di frodo – ha detto -. Con le altre Regioni del bacino del Po stiamo gettando le basi per una gestione condivisa del fiume, con l’obiettivo di armonizzare le norme che regolano la pesca e coordinare le azioni per la tutela della fauna ittica autoctona e della biodiversità. Inoltre stiamo investendo molto sul ripopolamento dello storione, specie pregiata autoctona messa in pericolo dal siluro”. Gli assessori di Lombardia ed Emilia Romagna hanno dunque ribadito “la necessità di contenere il pesce siluro. Questo predatore voracissimo sta creando danni enormi al nostro ecosistema e alla fauna autoctona. A breve presenteremo delle azioni forti ed efficaci contro questa specie”.

Redazione

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