Maxi frode fiscale da 20 milioni di euro scoperta dalla Guardia di Finanza di Como. Secondo l’accusa a metterla in atto sono state 18 cooperative. Dal 2011 al 2015 avrebbero emesso e usato fatture per operazioni inesistenti, miranti alla creazione di fittizi crediti iva a favore di un consorzio. A conclusione degli accertamenti, i Finanzieri hanno denunciato 22 persone e sequestrato 4 immobili, denaro contante depositato in 89 conti correnti e 2 autoveicoli. Le attività di indagine svolte dalla Compagnia di Olgiate Comasco e dal Gruppo Como, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Como, Nicola Piacente, e dirette dal Sostituto Procuratore, Pasquale Addesso, hanno consentito di ricostruire la complessa frode fiscale. Le cooperative sono risultati meri contenitori della forza lavoro. Erano gestite dalla stessa governance del consorzio, su cui dirottare gli adempimenti tributari che non sono stati mai assolti. Nel sistema fraudolento il consorzio rappresentava, invece, un operatore economico credibile sul mercato, in grado di essere molto competitivo mediante il meccanismo illecito realizzato attraverso le cooperative.
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