Si è commosso Michelangelo Pistoletto quando, giunto alla Fondazione Sant’Elia, a Palermo, ha trovato attorno al suo “Love Difference”, il tavolo specchiante a forma di Mediterraneo, tutti i delegati europei intenti nei lavori preparatori alla Festa della Musica in programma il 16 giugno. Un lungo applauso ha accolto l’artista biellese che ha deciso di affidare a Palermo, nell’anno da Capitale Italiana della Cultura 2018, la sua opera più amata, quel Mare Nostrum che riflette le tante culture che vi si affacciano, con le diverse sedute che simboleggiano i Paesi.
“Palermo rappresenta il raro esempio di come i popoli possono dialogare e vivere insieme – ha detto Michelangelo Pistoletto – E’ giusto che “Love Difference” resti per un anno e che accolga qui chi parla di pace”. L’artista è stato accolto dal sindaco Leoluca Orlando e dall’assessore alla Cultura Andrea Cusumano e ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Palermo.
Dopo l’arrivo di Michelangelo Pistoletto, sono ripresi i lavori preparatori alla Festa Europea della Musica che il 16 giugno porterà a Palermo mille giovani musicisti da tutta Europa.
Ecco la motivazione: “Per essere riuscito a sintetizzare in un’unica, straordinaria opera d’arte, la coesione e il sincretismo di popoli diversi che si affacciano su un unico mare, simbolo di unione e fratellanza. Michelangelo Pistoletto non è solo l’artista di livello mondiale che ha saputo unire la ricerca scientifica al linguaggio dell’arte contemporanea, ma è anche un affascinante narratore di immagini, di suoni e di lingue. “Love Difference”, il suo tavolo specchiante che ha affidato a Palermo Capitale Italiana della Cultura, è un libro su cui sono scritti i medesimi valori espressi dalla Carta di Palermo.
Il grande artista biellese, esponente e animatore dell’Arte Povera, ha sempre amato esporre in luoghi non convenzionali e utilizzare materiali non ortodossi, dalle colle al poliuretano. Famosi i suoi “Quadri specchianti” di cui Love Difference – il tavolo a forma di Mediterraneo esposto a Fondazione Sant’Elia fino al 10 gennaio 2019, con un allestimento curato da Paolo Falcone, direttore artistico della Fondazione Sambuca che ha avuto in affidamento l’opera – è l’erede naturale”.
Classe 1933, biellese, Michelangelo Pistoletto inizia ad esporre poco più che ventenne e nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è sull’autoritratto. L’attenzione allo specchio come oggetto d’ispirazione e creazione comincia tra il ‘61- ‘62 e approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore. I Quadri specchianti costituiranno la base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica. A partire dal 1967 Pistoletto realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime di quelle che chiamerà “collaborazioni creative” e che svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Negli anni Novanta a Biella fonda la Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e l’Università delle Idee. Anche in questo caso l’arte è messa in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale per ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società.
Tanti i premi ricevuti negli anni. Tra gli altri, il Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia e la laurea honoris causa in Scienze Politiche, nel 2004 dall’Università di Torino. Nel 2007 a Gerusalemme, riceve il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d’arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”. Le sue opere sono state esposte anche al Louvre di Parigi e al Consiglio dell’Unione europea a Bruxelles. Riconoscimenti per lui sono arrivati da Tokyo (Praemium Imperiale per la pittura 2013) come dall’Havana (Laurea honoris causa dell’Universidad de las artes).
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