Tutto come da copione. Mariano Rajoy adotta le misure contro la Catalunya previste dall’articolo 155 della Costituzione spagnola. E accusa gli indipendentisti. “Questo è un processo che è stato totalmente unilaterale e contrario alla legge per imporre al governo spagnolo di fare qualcosa che non voleva fare” ha denunciato il premier.
Parole dure riservate a Carles Puigdemont “responsabile di una disobbedienza ribelle, sistematica e consapevole” degli obblighi previsti dalla legge e dalla costituzione. Per Rajoy il presidente catalano ha “gravemente attentato” all’interesse generale dello Stato. “Per tutti questi motivi il governo ha dovuto applicare l’articolo 155 della Costituzione, non era il nostro desiderio e non era la nostra volontà. Non era mai successo”.
L’annuncio di Rajoy precede la riunione della presidenza del Senato che si riunirà per inoltrare il pacchetto di provvedimenti all’esame di una commissione che inviterà Puigdemont a difendersi. Il voto finale sarà una formalità. Al Senato il Pp ha la maggioranza. Per l’entrata in vigore dell’articolo 155 della Costituzione ci vorrà il 27 o il 30 ottobre.
Gli unionisti gridano al “colpo di stato contro il popolo della Catalunya”. Lo dichiara Josep Lluis Cleries, deputato del Pdecat, il partito del presidente Carles Puigdemont. Anche Podemos è contrariato. Pablo Echenique si definisce “sotto choc” davanti alla “sospensione della democrazia non solo in Catalunya ma anche in Spagna”.
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