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Casa Imbastita Campus, alla scoperta di Pinterest e Instagram con Cinzia Di Martino

Comunicazione visuale e business. Ovvero come sfruttare al meglio le potenzialità di Pinterest e Instagram per alimentare il passaparola digitale, creare engagement e aumentare le proprie vendere online. Ne ha parlato ieri sera la blogger, community manager e web developer Cinzia Di Martino in una master lecture organizzata da Casa Imbastita Campus per approfondire temi e argomenti legati al marketing e alla cultura d’impresa.

Cinzia Di Martino, una laurea in Informatica e una passione per la grafica e la fotografia, dal 2011 gestisce un blog di social media marketing che le dà grandi soddisfazioni. Vanta inoltre un seguito di oltre 115 mila follower su Pinterest e qualche migliaio di fan su Instagram. La blogger modicana, con il suo stile comunicativo brioso ed estroverso, ha tenuto desta l’attenzione dell’affollata platea (tutto esaurito per la seconda volta consecutiva nelle master lecture 2017) discutendo per due ore di fila di comunicazione visuale, branding, strategie di marketing low cost, idee di successo e casi di studio aziendali.

Se il 90% delle informazioni che percepiamo sono visuali, ha esordito la speaker, nessuna impresa o attività professionale al giorno d’oggi può permettersi di trascurare o sottovalutare quei social network dove l’immagine la fa padrona, come Pinterest e Instagram.

Al primo, in particolare, la Di Martino ha dedicato un ampio spazio, illustrandone le caratteristiche e le funzioni specifiche. Un pubblico predisposto all’acquisto, una vita media di cento giorni per un “pin” contro le poche ore di un post su Facebook, un traffico di due miliardi di ricerche al mese e un’eccellente indicizzazione: sono questi i motivi per cui un’azienda dovrebbe stare su Pinterest. Peccato, però, che in Italia siano relativamente poche le aziende che hanno saputo cogliere questa opportunità. Ancora meno quelle che su questo social “atipico” ci stanno in modo efficace. Il segreto del web marketing, ha spiegato la Di Martino, sta tutto nel trasformare gli utenti e i clienti in ambasciatori di un marchio, sorprendendoli con trovate irresistibili dinanzi ai quali tirare fuori lo smartphone e farsi un selfie è d’obbligo. Per farlo servono idee, non necessariamente grossi budget. E gli esempi non mancano.

Uno smile disegnato sullo specchio “brandizzato” nell’ascensore di una struttura ricettiva, per esempio, può generare centinaia di selfie e moltiplicare attraverso i like e le condivisioni la visibilità del marchio. Al mero costo del pennarello che è servito per disegnare la faccina sorridente. In ogni caso, servono professionalità, pianificazione strategica, conoscenza del target, chiarezza di obiettivi e risultati misurabili. Senza i quali, ha concluso la relatrice, la presenza sui social resta un puro divertissement.

Redazione

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