Accade anche questo. Che uno dei beni più cari ai veneziani, oggetto di restauro, sia preso di mira da balordi. E’ successo a Venezia. Vittima il Ponte di Rialto scambiato per un banale muro da soggetti incoscienti muniti di bombolette spray. Ignoti hanno imbrattato con una firma rossa e gialla la serranda di una gioielleria vicino al ponte, sfregiando le pietre d’Istria appena restaurate.
Trattandosi di un monumento di alto valore storico, la Sovrintendenza ha posto dei vincoli. Non è possibile agganciare o appendere al ponte oggetti incluse telecamere.
Nonostante il cantiere sia ancora in corso, sono tornati in azione i writers. I restauratori hanno dovuto rimuovere anche frasi scritte con il pennarello indelebile realizzate sulle pareti intonacate.
Il recupero è a spese di Renzo Rosso, patron di Diesel, che ha sborsato più di 5 milioni di euro. Gli atti vandalici potrebbero aumentare con l’arrivo delle gite in primavera. Commercianti e cittadini invocano a gran voce la presenza di un presidio fisso di sorveglianza.
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