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Consegnata la Bandiera Verde della Cia Agricoltori Italiani a Osvaldo Bevilacqua di “Sereno variabile”

Taranto. La Cia Agricoltori Italiani di Taranto esprime soddisfazione per la consegna del premio speciale Bandiera Verde al giornalista Osvaldo Bevilacqua della trasmissione “Sereno variabile” di Rai 2. Il premio a Osvaldo Bevilacqua è stato consegnato dal Presidente Nazionale della Cia Agricoltori Italiani Dino Scanavino presso la Sala Protomoteca del Campidoglio a Roma con la seguente motivazione: “Per una vita a servizio dello sviluppo sostenibile, delle tradizioni e della cultura legate al territorio”. La trasmissione “Sereno variabile” è entrata nel Guinness World Records come trasmissione di viaggi di più lunga durata del mondo. Nella puntata del 1 ottobre 2016 si è parlato dei comuni di Castellaneta e Laterza ed è stata messa in risalto l’agricoltura e le produzioni tipiche del territorio, uva da tavola e da vino, zootecnica, ortaggi e il paesaggio eccellente. Alla cerimonia di premiazione a Roma era presente una delegazione della Cia Agricoltori Italiani di Taranto guidata dal Direttore provinciale Vito Rubino. Il premio Bandiera Verde, promosso dalla Cia Agricoltori Italiani e giunto alla sua 14ª edizione, fotografa un settore agricolo sempre più creativo, anche in chiave ecosostenibile: dalle galline nere usate come ‘killer’ naturali di insetti e parassiti all’azienda incubatore per varietà autoctone di alberi e ortaggi; dalle produzioni a base di fichi dei beduini egiziani al progetto “DiabeteZero” con il pane prodotto da grani locali e controllati. Spazio anche al dramma del terremoto. Mettere insieme tradizione e innovazione. Il segreto del successo delle aziende agricole più competitive è in questo mix, che nel 90% dei casi è interpretato in chiave ecosostenibile. C’è chi mette a guardia della salubrità delle stalle le galline nere , ‘killer’ naturali di insetti, larve e parassiti, e chi usa la canapa per seme come diserbante ‘green’ nonché per migliorare la tessitura del terreno. C’è, poi, chi punta sulla tutela della biodiversità, trasformando la sua azienda in un ‘incubatore’ per 60 varietà tra alberi e ortaggi, premiato dalla World Biodiversity Association, con tanto di laghetto a fare fitodepurazione e fattoria didattica per ospitare scuole e ‘settimane verdi’ durante l’estate. E ancora chi fa il ‘ciclo chiuso’ dall’erba al formaggio, creando un circuito virtuoso che va dall’allevamento di 900 ovini di razza sarda alimentati con piante locali fino alla trasformazione e vendita diretta in azienda, preservando fauna e flora autoctone. Come il progetto “DiabeteZero”, che sta studiando come il consumo di pane ottenuto con lievitazione naturale, da cereali coltivati in loco e panificato in condizioni controllate, possa apportare miglioramenti dal punto di vista dell’equilibrio della glicemia e ridurre i fattori di rischio di complicanze cardiovascolari. O ancora la produzione di fichi freschi in una zona desertica dell’Egitto del Nord realizzata dalla Matrouh Farmer Association, nell’ambito di un progetto di sviluppo rurale dello IAMB (Istituto Agronomico del Mediterraneo di Bari): premiata nella sezione Agrimed, l’associazione è composta da un gruppo di 32 produttori locali che chi sono riuniti per supportare i diritti delle comunità beduine e sfruttare le opportunità che il territorio può offrire (l’80% della produzione di fichi dell’Egitto arriva proprio dal Governatorato di Marsa Matrouh). Ma Bandiera Verde resta anche sulla drammatica attualità del terremoto. I primi a ricevere il riconoscimento della Cia Agricoltori Italiani sono stati il comune di Sellano, in provincia di Perugia, premiato per le sue storiche tradizioni agricole e che oggi si ritrova ferito dalle scosse del 30 ottobre, che hanno portato crolli e danni enormi ma non hanno cancellato la voglia di rimanere e ricostruire il territorio; e poi l’Agrichef Emidio Gentili dell’agriturismo Lu Ceppe di Cittareale (Rieti), anche per il suo ruolo di ideatore della ricetta inserita nel ‘kit amatriciana solidale’ distribuito dalla Confederazione per raccogliere fondi a sostegno delle imprese agricole colpite dal sisma. L’altro premio speciale è stato consegnato a Isabella Dalla Ragione per il progetto “Archeologia Arborea”, una Fondazione a San Lorenzo di Lerchi, Città di Castello, che è un laboratorio della biodiversità e del paesaggio rurale, costruito sulle parole degli ultimi testimoni della civiltà contadina, dove si possono trovare oltre 100 antiche varietà di alberi da frutto salvate dall’estinzione. Varietà che hanno i nomi buffi e misteriosi di un tempo lontano (fico permaloso, pera ghiacciola, ciliegia limona, uva delle vecchie, susina scoscia monaca, etc.) ora a disposizione di cittadini e turisti per visite e incontri guidati. E non si possono dimenticare infine i premi al magazine Vdg-Viaggi del Gusto e al Gruppo del Gusto (il gruppo di giornalisti della Stampa Estera in Italia che si occupa di agroalimentare) per l’impegno nella diffusione e valorizzazione della cultura del cibo Made in Italy e dell’importanza di agricoltura ed enogastronomia come volano dell’economia nazionale. Così come il riconoscimento al film “Nuove terre” di Francesca Comencini e Fabio Pellarin, premiato dalla Cia Agricoltori Italiani per la sezione Agricinema: cinque cortometraggi legati dal filo conduttore dell’agricoltura sociale, per raccontare l’attività agricola come mezzo di inclusione delle persone più svantaggiate. Insomma ecosostenibilità, tutela del territorio e dei suoi prodotti e diversificazione. “I nostri premi Bandiera Verde evidenziano sempre di più il fondamentale contributo della multifunzionalità al reddito agricolo, che nelle aziende diversificate arriva al 25% delle entrate complessive – ha affermato il presidente nazionale della Cia Agricoltori Italiani, Dino Scanavino – In più, dimostrano ancora una volta l’affermazione dell’agricoltore come imprenditore multiruolo e custode, capace cioè non solo di produrre dai campi ma di preservare l’ambiente, di qualificarlo attraverso l’attività turistica, di costruire sistemi territoriali capaci di rispettare la natura e le caratteristiche di quell’area. D’altronde l’Italia, con un trentesimo della superficie Ue, detiene il 50% della biodiversità vegetale e il 30% di quella animale del continente europeo”.

Redazione

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