La questione è legata solo ai tempi e alle modalità dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Tutto qui e niente più. Gli inglesi hanno già deciso con un voto popolare di rivolere indietro tutta la loro sovranità. Il pronunciamento dell’Alta Corte di Londra rappresenta solo un “contentino” ai remainers. Uno stratagemma per guadagnare tempo.
In sostanza Lord Thomas of Cwmgiedd, giudice dell’Alta corte londinese, ha accolto le ragioni dei ricorrenti pro Ue che ritengono necessario un voto del Parlamento per dare inizio all’iter della Brexit. Non è stata messa in discussione l’uscita dall’Unione ma bensì chi dovrà invocare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona.
Theresa May continua ad affermare il pieno diritto di chiedere la Brexit senza voto parlamentare e di farlo “entro marzo 2017”. Il 7 e 8 dicembre il caso sarà esaminato dalla Corte Suprema.
Per la premier scozzese, Nicola Sturgeon regna “la confusione all’interno del governo di Londra”. La Scozia ha pronto un nuovo referendum per lasciare il Regno Unito pur di non uscire dall’Unione Europea.
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