Eseguito a carico dell’imprenditore napoletano un sequestro di beni per oltre 21.6 milioni di euro tra conti correnti, titoli, fondi, 23 immobili, auto e gioielli. I beni sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Portici al gioielliere Giulio Mendone, accusato di usura e di avere evaso imposte sul valore aggiunto per oltre 21.6 milioni di euro.
I militari di Portici, guidati dal capitano Fabio Fortunato, hanno delineato tutti gli aspetti della sua attività sia quella di gioielliere, sia quella di intermediario abusivo che applicava tassi usurari. La ricostruzione sarebbe avvenuta attraverso le agende, una per ogni anno, su cui avrebbe annotato, scrupolosamente, ogni sua transazione.
L’imprenditore, titolare della ditta individuale “Zephyr”, avrebbe presentato dichiarazioni dei redditi “infedeli” relative agli anni che vanno dal 2009 al 2014. Il gioielliere, inoltre, avrebbe cambiato assegni post datati ai colleghi applicando tassi usurari.
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