Il preside dell’istituto professionale frequentato dalle 5 ragazze, di età compresa tra i 15 e i 16 anni, a quanto si apprende, avrebbe deciso di chiudere a chiave i bagni della scuola per evitare che, al loro interno, si consumassero rapporti durante le ore di lezione.
Le giovani si prostituivano nei parcheggi di un centro commerciale di Brescia e nei bagni di scuola, chiedendo a clienti o compagni dai 10 ai 50 euro. Lo ha scoperto la polizia provinciale a cui si era rivolta la madre di una delle giovani. Gli appuntamenti venivano fissati via social network. Un bresciano è ora indagato per induzione e sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale.
L’indagato, anch’egli bresciano, avrebbe convinto le giovani ad andare ad adescare uomini facoltosi, soprattutto di una certa età, scelti in base al valore della loro automobile. A casa dell’uomo sono stati trovati scatoloni di profilattici, pastiglie di viagra e materiale pronografico.
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