La “ricerca antropologica” di Ciao Darwin scatena polemiche prima ancora di andare in onda per la settima edizione. Paolo Bonolis, atteso con il format “darwiniano” a primavera su Canale 5 dopo 6 anni di assenza, scatena un ginepraio.
Ad avviare la polemica l’assessore piemontese alle Pari opportunità Monica Cerutti, che ha definito il casting per “razzisti e omofobi”, tenutosi a Torino uno “schiaffo al rispetto delle persone e dei diritti di tutti”. Dello stesso avviso il dem Vinicio Peluffo, capogruppo in Vigilanza Rai. “#CiaoDarwin cerca razzisti e omofobi? Si rimane nel vecchio schema dei luoghi comuni, idea infelice e di cattivo gusto, che banalizza tutto”, attacca Peluffo, rilanciando le critiche dell’assessore della giunta Chiamparino, che aveva messo in guardia dai rischi di una tv che parla di “stereotipi, populismi e strumentalizzazioni”.
ll pubblico si divide e su Twitter in molti prendono le parti di Bonolis. “Se vi scandalizzate per gli omofobi e razzisti a Ciao Darwin, non l’avete mai visto. Ma se non avete mai visto Ciao Darwin che parlate a fare. State zitti che fate più bella figura”.
Il programma è nato nel 1998 con l’ambizione di riprodurre, attraverso prove dagli esiti volutamente ridicoli, il meccanismo di selezione naturale teorizzato da Charles Darwin, tracciando un identikit dei nostri tempi. E quindi in molti si chiedono perché scandalizzarsi se si ricercano “omofobi e razzisti”?
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