I due capi di stato hanno parlato telefonicamente. Putin e Hollande proseguiranno il loro dialogo nell’incontro a Mosca il prossimo 26 novembre. I russi avrebbero già lanciato missili da crociera dalle loro navi nel Mediterraneo contro obiettivi a Raqqa. A supporto dell’azione dei caccia francesi contro la “capitale” dell’autoproclamato Califfato.
Sull’altro fronte gli Usa si muovono insieme alla Turchia. “Lo Stato Islamico sta perdendo territorio in Siria”, ha assicurato il segretario di Stato Usa, John Kerry, dopo l’incontro col presidente francese, Francois Hollande, a Parigi. In Siria “c’è una chiara strategia in atto”, ha sottolineato, spiegando di aver discusso col titolare dell’Eliseo “i passi significativi che riteniamo di poter compiere insieme in diverse aree per incrementare i nostri sforzi ed essere più efficaci”, ha detto Kerry, confermando che il presidente francese, François Hollande, si recherà a Washington la prossima settimana per incontrare Obama.
Gli Stati Uniti lanceranno un’operazione militare congiunta con la Turchia per completare la messa in sicurezza della frontiera turco-siriana. Lo ha detto Kerry in un’intervista alla Cnn. “Il 75% del confine nord della Siria è già stato chiuso. E stiamo per entrare in un’operazione con i turchi per chiudere i restanti 98 km”, ha spiegato Kerry. Il nord della Siria è da mesi teatro del conflitto tra le forze curdo-siriane del Pyd e l’Isis.
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