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Ferrovia Jonica. Bianchi (Ap-Ncd): Impegno forte. È allarmante la soppressione dei treni e lo stato di abbandono delle stazioni esistenti

A volte le battute più comune, una di queste: (si tenta di resuscitare il morto dopo averlo abbandonato al proprio destino quando era in vita) sono appropriate di fronte a delle situazioni negative già consolidate che stanno penalizzando la Calabria ed in particolare la Provincia di Crotone. Da qualche anno la tratta ferrata della linea Jonica non esiste più. Lo Stato ha deciso di sopprimerla perché ritenuta superflua. Cosa serve una ferrovia in Calabria quando ci sono i pullman per i lunghi percorsi. Se poi la data della partenza dipende dalla disponibilità del posto e s’impiegano sedici ore per coprire una distanza di mille chilometri perché lamentarsi, l’importante è arrivare a destinazione. Chi non intende sottoporsi a questo tour de forge dei pullman, deve usare il mezzo proprio e percorrere la Strada Statale 106 Jonica che rappresenta un’altra noncuranza dello Stato nei confronti dei calabresi da quasi un secolo. Problemi che sono noti a tutti i rappresentanti politici. Tutti conoscono bene la situazione giacché la Calabria è rappresentata a livello Nazionale da parlamentari in carica più legislature. Ogni tanto qualche politico di “lungo corso” fa sapere che occorre impegnarsi ed in maniera forte per resuscitare il “morto” e metterlo in condizione di vivere per il bene della Calabria. L’on. Dorina Bianchi (Ap –Ncd) scrive a proposito della ferrovia e della strada statale 106. “Un impegno forte, a tutti i livelli, per la ferrovia Jonica. La politica nazionale deve ripensare i collegamenti da e per la Calabria perché il continuo depauperamento e soppressione dei treni e lo stato di abbandono delle stazioni esistenti, é allarmante. Una situazione che costringe le popolazioni della Costa Jonica, a muoversi, con mezzi propri, aumentando di conseguenza il traffico su quella strada statale 106 Jonica ormai tristemente nota a tutti come la “strada della morte”. Fanno bene i cittadini ad indignarsi, a fare catena umana per difendere il proprio diritto alla mobilità come nella manifestazione organizzata a Soverato a cui hanno anche partecipato molti sindaci e rappresentanti dell’Associazione Ferrovie in Calabria. La Jonica continua a vivere in un semi-limbo che va ormai avanti da più di dieci anni, durante i quali sono gradualmente spariti anche gli ultimi treni a lunga percorrenza. Ci stiamo battendo fortemente perché l’alta velocità arrivi in Calabria, sulla linea tirrenica, ed è quello che faremo anche sulla Jonica, metafora delle due velocità su cui viaggia anche il Sud. Basta ricordare che da Reggio Calabria a Sicari, all’incirca 350 km, s’impiegano quasi quattro ore”.

Redazione

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