Su proposta dell’assessore all’Innovazione tecnologica Angelo Tomasicchio, la giunta ha stabilito di destinare 10 computer rigenerati all’associazione “Falcone” di Catino per il progetto di alfabetizzazione informatica rivolto ai cittadini del V Municipio e altrettanti pc al Centro diurno “Volto Santo” per il progetto “L’Abc del Pc” rivolto ai minori a rischio di devianza residenti nel IV Municipio. Si tratta di pc dismessi di proprietà comunale che sono stati rigenerati e dotati di programmi gratuiti open source nell’ambito del progetto Brand Gnu, ideato e coordinato dalla ripartizione Innovazione tecnologica.
Altri 14 pc, invece, saranno installati in un’aula formativa della ripartizione Personale in modo da allestire uno spazio dedicato alla formazione dei dipendenti in relazione all’utilizzo del sistema Libre Office come suite di produttività per gli uffici, in vista della migrazione in corso nell’amministrazione comunale verso sistemi open source. Brand Gnu si propone di realizzare la riduzione dei rifiuti RAEE, lavorando sul riciclo dei pc altrimenti avviati a dismissione, e la diminuzione del divario digitale. Grazie al progetto, partendo da 438 pc dismessi, è stato possibile riciclarne 210 già destinati alla realizzazione di 15 progetti presentati da cooperative operanti sul territorio comunale ed opportunamente selezionati dagli assistenti sociali dei vari Municipi. Ogni pc rigenerato, già corredato del software open source e delle relative video-guida all’uso dei programmi, costa al comune 50 euro, inclusa l’installazione. Nessuna spesa viene invece richiesta alle associazioni o ai cittadini beneficiari. Per ulteriori informazioni sul progetto http://brandgnu.comune.bari.it
“Dopo aver consegnato circa 166 pc alle associazioni del Terzo settore che operano sul territorio cittadino e che ne hanno fatto richiesta – commenta Angelo Tomasicchio – stiamo proseguendo con la distribuzione dei computer rigenerati alle realtà locali impegnate nel sostegno delle fasce più deboli della cittadinanza e alle strutture che si occupano del loro benessere. Questo progetto ci consente di riutilizzare delle macchine obsolete che, in alternativa al riuso, sarebbero state abbandonate e, allo stesso tempo, contribuisce a formare tante persone che hanno voglia di imparare, abbattendo il digital divide. Molto presto assegneremo altri 34 computer a diverse associazioni interessate”.
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