Provincia Crotone, i lavoratori della società servizi ancora senza stipendi. CGIL, CISL, UIL: “Non permetteremo altri tagli occupazionali”

falbo-de tursi-tomainoPassano i mesi e 76 lavoratori della società servizi della Provincia di Crotone continuano a non percepire alcun stipendio. Si tratta di lavoratori monoreddito con famiglia a carico che stanno attraversando mesi drammatici non potendo fare fronte a ciò che rappresenta il vivere quotidiano. La conseguenza di ciò dopo il provvedimento del Ministro Lorenzo Del Rio che ha ridisegnato il ruolo delle Province creando caos e incertezze su funzioni, servizi e personale. La provincia di Crotone sta vivendo questo caos istituzionale ed a pagare sono i settantasei lavoratori della società di servizi che, come detto, non percepiscono alcun stipendio da più mesi, e scrutando il futuro nulla c’è di buono a proposito di una soluzione del problema. Anzi, è stato nominato il terzo (i primi due hanno abbandonato per incompatibilità) direttore generale dott. Achille Tricoli per la messa in liquidazione della società. Le tre confederazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil) riuniti in un’apposita conferenza stampa hanno dichiarato di non accettare quanto sta avvenendo a proposito della società dei servizi e mantengono uno stato d’allerta per non fare perdere altri posti di lavoro, in una realtà molto penalizzata dal versante dell’occupazio e dei servizi. “La struttura si può rilanciare – ha dichiarato Pino De Tursi segretario Cisl – se i politici metteranno da parte la buona volontà e avanzeranno proposte e programmi concreti tenendo conto che i debiti della società oscillano tra sei e sette milioni di euro”. Una stoccata da parte del segretario Cisl, Pino De Tursi, alla speculazione politica che c’è stata nella società dei servizi quando si è trattato di assumere del personale. Per il segretario della Cgil, Raffaele Falbo, “al momento non esiste nessuna strategia politica, occorre un messaggio chiaro da parte dei responsabili, allargare il raggio di azione e convincere il socio unico a salvare la società che ha un ruolo importante per la città e il territorio”. Il segretario della Uil, Mimmo Tomaino, ha posto l’interrogativo: “Ma quand’è che una piccola realtà come Crotone raggruppi in un solo soggetto le varie società abolendo più consigli di amministrazioni che significherebbe ridurre le spese di gestione? Nelle grosse città è stato fatto, nella piccola realtà crotonese no!” Come si concluderà la vicenda dei 76 lavoratori della società dei servizi non è ancora dato saperlo, al momento ciò che di sicuro è accertato il credito di 120.000 euro che le Poste Italia vantano dalla provincia, altra certezza l’invio da parte di Eque Italia di una cartella esattoriale di 4.000.000,00 di euro alla società dei servizi.