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I Marinelli di Abriola

Sabato 23 maggio, alle ore 18:30 presso il Cine Teatro di S. Giuseppe di Abriola (Pz) si terrà il convegno dal titolo I Marinelli di Abriola: una storia di impegno civile e arte, incontro di approfondimento organizzato dal Centro Annali “Nino Calice” in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Abriola nell’ambito delle iniziative collegate alla mostra “Vincenzo Marinelli e gli artisti lucani dell’Ottocento”, in programma presso la Pinacoteca Provinciale di Potenza fino al 2 giugno. Vincenzo Marinelli – la cui famiglia, tra il Settecento e l’Ottocento, condivise con molti altri cittadini abriolani l’impegno politico e la fiera opposizione antiborbonica – fu tra i patrioti che presero parte ai moti del ’48. Aveva mutuato i suoi ideali dal padre Raffaele, medico chirurgo e giacobino, e dal nonno Gerardo, dottore in legge e sindaco di Abriola, carica che ricoprì dal 1818 e fino al 1828 alternandosi con un altro Marinelli: Aniello. Vincenzo nacque a San Martino d’Agri, dove il padre si era trasferito e aveva sposato Rosolinda De Simone dei baroni Sifola, il 5 giugno 1819, ma trascorse ad Abriola molti anni della sua infanzia e adolescenza in una famiglia e in un clima di grandi idealità liberali. Il contributo dei Marinelli alla crescita politica, culturale ed economica del paese fu estremamente rilevante. Il palazzo di famiglia risale al Settecento ed ha sede nel centro storico di Abriola, così come la casa abitata da Vincenzo al rientro dall’esilio. Formatosi artisticamente tra Napoli e Roma, dopo aver partecipato ai moti del ’48, ricercato dalla polizia borbonica, Marinelli giunse in Grecia, dove entrò alla corte ateniese di re Ottone I di Baviera per il quale dipinse ben 18 opere nel salone delle feste del Palazzo Reale. In Egitto, invece, strinse rapporti con il Khedivè Said Pascià e con lui intraprese un lungo viaggio tra Egitto e Sudan. Volti, costumi, carovane, monumenti e paesaggi mozzafiato come quello intorno alle Piramidi, sono i soggetti ricorrenti di alcuni dei capolavori attualmente esposti alla Pinacoteca provinciale. Tornato in Italia partecipa ai moti risorgimentali aderendo al comitato insurrezionale di Abriola, per poi trasferirsi a Napoli dove sarà nominato professore di disegno e poi di pittura all’Accademia di Belle arti. Fra i tanti artisti proposti nella mostra di Potenza è presente per la prima volta Rosalinda Marinelli, figlia di Vincenzo, una delle prime donne a frequentare l’Accademia di Belle Arti in Italia. Un percorso espositivo di novanta opere che compone uno straordinario mosaico, una storia fatta di costante sperimentazione in campo artistico, di passioni, di coraggio e di sogni di libertà.

Redazione

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