In primis, dunque, via le antenne da ospedali, case di cura e di riposo, scuole, asili nido, oratori, orfanotrofi, parchi giochi. Quelle attualmente installate presso questo siti saranno spostate altrove. Vietato collocare impianti su edifici costruiti abusivamente.
Ecco, invece, dove potranno esser poste le antenne telefoniche: su aree libere, prevalentemente non edificate o “a basso carico urbanistico”, preferibilmente su centri commerciali e grandi complessi alberghieri. Da privilegiare: il co-siting (accorpamento degli impianti su strutture comuni di supporto), l’interramento delle antenne, la collocazione sugli edifici più alti in un gruppo di palazzi vicini.
Le altre regole istituite dal provvedimento: redazione di un piano territoriale della telefonia mobile; costituzione di un registro cittadino delle antenne e di un osservatorio sull’inquinamento elettromagnetico (che servirà anche a “rendere più trasparente il percorso delle varie autorizzazioni”); pubblicazione sul web del “piano antenne”; dislocazione sul territorio cittadino di centraline per la misurazione dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, le cui rilevazioni saranno periodicamente pubblicate sul web e liberamente consultabili online.
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