Tutto ha avuto inizio pochi minuti prima delle 11. Claudio Giardiello, 57 anni, si è presentato nell’aula del terzo piano dove si teneva il processo a suo carico per la bancarotta della “Immobiliare Magenta”. Qui ha estratto la pistola sparando contro l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani, 37 anni, uccidendolo sul colpo, contro Giorgio Erba, suo coimputato che morirà poco dopo al Policlinico, e contro il pm Luigi Orsi, senza però colpirlo.
Poi Giardiello è fuggito al secondo piano, alla sezione fallimentare entrando nell’ufficio del giudice Fernando Ciampi che era stato citato come testimone al processo perché aveva emesso una sentenza per il fallimento di una società collegata alla bancarotta dell’immobiliare Magenta. Ciampi non presenterebbe segni di violenza, spiega il 118, e sono in corso gli accertamenti per stabilire le cause del decesso che non si esclude possa essere stato provocato da un infarto.
Compiuta la strage, il cinquantenne è riescito a lasciare il palazzo di giustizia. Bloccato a Vimercate, in Brianza, è stato subito interrogato nella caserma dei Carabinieri dal pm del capoluogo lombardo Angelo Renna e dal procuratore aggiunto Alberto Nobili. L’udienza di convalida dell’arresto si terrà a Monza mentre l’inchiesta passerà per competenza alla Procura di Brescia.
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