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Unibas, presentazione del libro Pronti in sella

L’equitazione come passione, aggiunta all’amore per l’attività sportiva. Ma soprattutto il cavallo, come “aiuto” per la crescita individuale e per il sostegno nel vivere quotidiano, utilizzato anche come “terapia” per alcune patologie motorie e psichiche. Un mondo, quindi, che esula dall’ormai antico concetto di passatempo per nobili, o sport per classi sociali agiate, ma che deve arrivare a essere un supporto per lo sviluppo dei giovani, aperto a tutti. E’ lo spirito che ha mosso Antonino Latocca, studente dell’Unibas, a scrivere il libro “Pronti in sella”, per raccontare la sua passione per i cavalli e tutti i “segreti” per vivere al meglio questa attività, dal punto di vista pratico e anche per la cura dell’animale stesso. Di questo si parlerà il 12 marzo a Potenza, nell’aula magna dell’Unibas (rione Francioso, ore 18.30), nel corso della presentazione del volume, organizzata dal Servizio Disabilità e Ds a dell’Ateneo. L’appuntamento rientra nel percorso d’inclusione e di apertura al territorio che il Servizio mette in campo da anni: l’obiettivo, in questo senso, non è solo quello del sostegno a tutto campo per gli studenti disabili in ambito accademico, ma va anche nella direzione di condivisione delle diverse fasi della vita quotidiana e di integrazione con la società lucana. Gli effetti legati all’uso del cavallo furono intuiti in epoche remote e la prescrizione dell’equitazione a scopo terapeutico si riscontra già nell’opera di Ippocrate di Coo (460-370 a.C.). In Italia, l’ippoterapia è stata introdotta da Daniela Nicolas-Citterio negli anni Settanta del secolo scorso. Questo medico e psicologo francese ha fornito un notevole impulso alla diffusione e al corretto uso del cavallo in medicina, anche attraverso l’associazione italiana per la Riabilitazione Equestre. L’ippoterapia consiste quindi nell’induzione di miglioramenti funzionali psichici e motori attraverso l’attento uso dei numerosi stimoli che si realizzano nel corso della interazione uomo-cavallo. “Meglio non sforzare un cavallo contro la propria volontà, gli obiettivi si raggiungono per gradi, con pazienza e tempo”: un consiglio che l’autore di “Pronti in sella” rivolge a chi vuole accostarsi a questa disciplina, ma che bene si adatta, quindi, anche a un’idea di “spirito” con cui affrontare la vita di tutti i giorni. Il libro, quindi, viaggia tra indicazioni pratiche sul mondo dei cavalli e dell’equitazione a suggerimenti per migliorare il rapporto tra il fantino e il suo “bolide” equino, e che ben si accostano, pagina dopo pagina, a una vera e propria filosofia dell’oggi. L’International Therapeutic Riding Congress di Amburgo del 1982, in questo senso, ha definito tre diverse fasi o metodologie d’intervento terapeutico all’interno della riabilitazione equestre: ippoterapia propriamente detta, rieducazione equestre ed equitazione sportiva.

Redazione

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