La difesa di Adam Kabobo, presente in aula, aveva chiesto l’assoluzione per incapacità totale di intendere e di volere. Stessa richiesta che era stata formulata in primo grado. La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha però confermato la condanna a 20 anni e la misura di sicurezza a 3 anni a pena espiata per Adam Kabobo, il ghanese che l’11 maggio del 2013 uccise a colpi di piccone tre passanti a Milano. I giudici hanno così accolto la richiesta del sostituto procuratore generale, Carmen Manfredda. Riconosciuto il vizio parziale di mente.
I giudici hanno riconosciuto i risarcimenti e le provvisionali concesse in primo grado alle parti civili, ossia ai familiari di Ermanno Masini, Daniele Carella e Alessandro Carolè, le tre vittime.
Per Kabobo il 10 febbraio riprenderà l’udienza preliminare con l’accusa di duplice tentato omicidio in relazione ad altre due aggressioni avvenute sempre la mattina dell’11 maggio 2013. Quanto a un terzo grado di giudizio, gli avvocati di Kabobo prendono tempo.. “Leggeremo le motivazioni della sentenza e vedremo se ci sono gli spazi per il ricorso in Cassazione”, hanno dichiarato.
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