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Un piano d’azione per Milano metropoli rurale

Per valorizzare il territorio rurale milanese e renderlo sempre più parte attiva nella vita della città, è stato siglato l’Accordo quadro di Sviluppo territoriale: un innovativo strumento di governance e progettazione partecipata con cui il Comune di Milano, la Provincia, la Regione Lombardia e i quattro distretti agricoli dell’area metropolitana si impegnano a promuovere politiche attive che invertano un processo che per decenni ha confinato le aree rurali in ruoli e spazi residuali, restituendo loro centralità e funzionalità.

La collaborazione tra le istituzioni e gli agricoltori riuniti nei distretti – il consorzio milanese DAM, quello della Valle del fiume Olona DAVO, il DINAMO, compreso tra le acque del Villoresi, del Ticino e del Naviglio pavese, e il distretto a vocazione risicola Riso e Rane – ha portato alla definizione di un piano d’azione costituito da oltre 130 progetti, alcuni già in corso d’esecuzione, in grado di rafforzare i sistemi rurali quale strategia di contenimento del consumo di suolo, rigenerare e riqualificare il paesaggio, e definire modelli di sviluppo sostenibile e socialmente inclusivo.

Per il potenziamento e miglioramento del sistema irriguo, ad esempio, è previsto il completamento del sistema di alimentazione del mulino di Chiaravalle e sono allo studio opere di difesa dal rischio idraulico rappresentato dalle piene della Vettabbia Bassa (aree di esondazione controllata, ristrutturazione alveo e potenziamento delle paratoie). Nell’ambito della valorizzazione ambientale rientrano il progetto di salvaguardia dei cento fontanili presenti dall’Adda al Ticino e le opere di compensazione ecologica realizzate da Expo (15mila metri di filari su prato fiorito, 3 mila nuove piante per la riqualificazione boschiva e 14 fontanili recuperati). Tra gli interventi di miglioramento fondiario vanno certamente segnalati quelli di riattivazione e di manutenzione straordinaria di molte cascine di proprietà del Comune di Milano: per quelle che già svolgono attività agricola, l’amministrazione, con un deciso cambio di strategia rispetto al passato, ha stabilito di siglare contratti d’affitto dei terreni per 15 o 30 anni, in modo da consentire ed incentivare la programmazione e gli investimenti da parte degli agricoltori.

Ancora, l’Accordo quadro mira a incentivare innovazione di prodotto, di processi e di filiera, in linea con gli studi sull’alimentazione già in corso per Expo 2015 al fine di elaborare un documento di food policy (la cosiddetta Carta di Milano): si pensi al progetto di filiera della birra totalmente agricola, agli accordi per distribuire la pasta, il riso e i biscotti prodotti dalle aziende del DAM, ai mercati agricoli a km zero, alla coltivazione di colture da biomassa per l’autosufficienza energetica. In tema di multifunzionalità, infine, si ricordano i progetti di ospitalità e fruizione degli spazi aperti, come quello alla scoperta delle ville storiche lungo il fiume Olona, e quelli per implementare le attività sociali ed educative di molte cascine (ippoterapia, laboratori per disabili, attività didattiche).

Le risorse finanziarie per realizzare il piano d’azione – il cui costo è stimato complessivamente in circa 106 milioni di euro – saranno in gran parte oggetto di richieste di finanziamento sui bandi dei Programmi operativi regionali e nazionali, finanziati dai Fondi Strutturali 2014-2020. La cooperazione tra le istituzioni e l’integrazione delle strategie regionali, nazionali ed europee consentiranno, infatti, anche una più efficace individuazione e un migliore utilizzo dei fondi disponibili per lo sviluppo rurale e la coesione territoriale.

“Questo accordo rappresenta uno strumento importante con cui le amministrazioni riconoscono ai terreni agricoli l’attenzione che meritano quale parte integrante delle radici di Milano e si impegnano ad accelerarne la fruizione sulla base di accordi condivisi tra pubblico e agricoltori” spiega il vicesindaco e assessore all’Urbanistica del Comune, Ada Lucia De Cesaris. “Un cambio di prospettiva che contribuisce a riportare la cinta periferica del territorio milanese al centro dell’azione politica e della vita cittadina”. “Questo accordo – commenta l’assessore al Territorio e Urbanistica di Regione Lombardia, Viviana Beccalossi – è un importante e ulteriore segno di attenzione per il mondo agricolo. Preservare l’agricoltura e le sue attività, in un contesto particolare come quello milanese, oggi è più che mai un obiettivo concreto. Regione Lombardia solo poche settimane fa ha approvato, prima in Italia, una Legge per preservare il territorio e le aree verdi dal consumo di suolo, ponendo limiti rigorosi e rivoluzionari nell’ambito della pianificazione urbanistica dei Comuni. Oggi sottoscriviamo un documento per valorizzare l’ambiente, il lavoro e i prodotti di chi fa agricoltura vicino alla città, in un contesto assolutamente straordinario e quindi da riscoprire”.

Redazione

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