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Il mio augurio

Già per le vie di tutte le città del mondo, illuminate e addobbate, si avverte il Santo Natale, la sua magia, il suo mistero, la sua misteriosa forza capace in quei pochi giorni frantumare tutta la nostra idiozia umana, l’egoismo, la violenza e la povertà, le nostre misere condizioni che più ci accomunano. Passeggiando su marciapiedi è bello vedere quegli sbuffi nell’aria dei volti incontrati, bello vedere quei copricapo multicolori, così le sciarpe attorno al collo, e mani! Mani che portano regali, mani vuote, e mani purtroppo tese a chiedere le elemosine! Si odono sottofondi musicali che accompagnano la gioiosa corsa al regalo di pochi, e la triste realtà dei molti del “ pacchettino” . Bellissimi gli abeti delle piazze addobbati, bellissimo tutto. Ma come può in così poco tempo un evento cancellare, spazzare via tutte le nostre miserie umane, qual è la sua forza misteriosa e perché questa non rimane per sempre? Entrare nelle cattedrali vuote e respirare la stessa aria di fuori, lo stesso clima natalizio, con lo stesso profumo dell’incenso gospel! E uscirne carichi di magia, improvvisamente sentirsi buoni, sereni, felici di niente! Ma sono le chiese, le moschee, le sinagoghe, di sempre. Allora perché, passata questa magia tutto si scolora, è grigiore? Io non mi arrendo all’ostracismo ( L’ostracismo in greco antico ὀστρακισμός, traslitterato in ostrakismós) era un’istituzione giuridica della democrazia ateniese volta a punire con un esilio temporaneo di 10 anni coloro che avrebbero potuto rappresentare un pericolo per la città.Secondo Aristotele l’ostracismo fu ideato da Clistene nel 510 a.C.; alcuni, appoggiandosi a un frammento di Arpocrazione, datano la sua istituzione a circa vent’anni dopo, quando ve ne fu la prima applicazione vittima ne fu Ipparco di Carmo, della famiglia dei Pisistratidi) odierno, non mi arrendo alla misera condizione umana delle differenze, delle classi, dell’insaponare e sciacquare; io continuo a vivere e a rivivere in me quest’aria natalizia, vivo in un Natale continuo, con tutta l’immondizia, l’idiozia, l’ignoranza, la violenza, il nulla, di questo sociale sistema iniquo. In questa magia e appesi agli abeti natalizi, vorrei mettere le immagini dei volti di chi non c’è più, di coloro che sono spariti a causa della violenza, delle donne massacrate, dei bambini violentati e uccisi, dei morti a causa della lunga crisi economica, di coloro che non hanno neanche un tetto,degli sfruttati, degli abbandonati! I miei auguri vanno a costoro, a questi eroi scomparsi, a questi angeli ! Forse dovremmo una volta per sempre gettare a terra le nostre maschere, per vedere i mostri che in noi albergano, per vedere come effettivamente siamo e con i nostri veri volti avvicendarsi, amarsi, stupirci, ascoltarci, morirci! Allora si che potremmo vivere il nostro vero e bellissimo Santo Natale. AUGURI

Redazione

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