La sonda americana è pronta a lanciare la prima esplorazione del pianeta nano e del più massiccio fra i suoi satelliti, Caronte. Alice Bowman, responsabile della missione al Centro di Fisica dell’Università John Hopkins, spiega come “New Horizon è in buono stato e attraversa silenziosamente le profondità dello spazio a più di quattro miliardi di km dalla Terra”.
La sonda raccoglierà dati sulla geologia e la topografia dei due astri. Il risveglio per la navicella, a circa 4,6 miliardi di km dalla Terra, è quello dal sonno elettronico in cui è stata mantenuta nel suo viaggio verso il pianeta nano ed è operato dal Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory. L’avvicinamento, atteso per il prossimo luglio, porterà la sonda a circa 10 mila km dalla superficie di Plutone, diventando così l’oggetto costruito dall’uomo più vicino ad un pianeta nano.
Al centro delle osservazioni di New Horizon insieme a Plutone c’è anche Caronte, il satellite principale del pianeta nano, e i suoi satelliti minori.
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