L’ambizione di vedere la città di Matera capofila di una regione avamposto culturale rischia di sgretolarsi sotto il segno di una evidente assenza di concretezza. Lo afferma Confapi Matera. A un mese dalla designazione di Matera quale Capitale europea della cultura nel 2019 occorrono operazioni politiche chiare che si traducano in risultati tangibili. Basta ripartire proprio dal dossier di candidatura che rimette al centro dello sviluppo l’infrastrutturazione del territorio in evidente stato di ritardo. L’isolamento viario è infatti un triste primato di cui non riusciamo a liberarci e che ancora oggi impedisce alla nostra economia di decollare e ai nostri giovani di costruirsi un futuro.
Perché la viabilità della provincia di Matera rientri con urgenza tra le priorità di sviluppo diventa strategico, tra le altre, dare seguito al raddoppio della statale 7. Riprendendo la questione e dando seguito agli adempimenti burocratici si darebbe subito il via libera ai lavori, almeno rispetto al I lotto che va da Matera sud e arriva alla galleria di Miglionico, così da proseguire poi con le ulteriori azioni necessarie per il completamento del raddoppio. Trascurare questo aspetto significherebbe venire meno agli impegni assunti con la comunità davanti alla Commissione Europea, proseguendo sulla strada degli annunci che non promuovono il rilancio economico auspicato. La designazione c’è stata, i festeggiamenti non sono mancati, ora è giunto il momento di cantierizzare il “cosa faremo” inserito nel dossier di candidatura. Se Matera2019 vuole essere davvero una grande opportunità di resilienza e innovazione lo dimostri adesso, perché domani sarà tardi.
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