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Milano, emergenza profughi il centro di via Corelli destinato all’accoglienza

La struttura del centro d’identificazione di Via Corelli diventa una sede di prima accoglienza per i profughi in transito in città. E’ giunta oggi, tramite il Sottosegretario all’Interno onorevole Domenico Manzione, l’autorizzazione all’utilizzo dell’ex CIE, chiuso ormai da tempo. L’uso della struttura sarà temporaneo finché il Governo non la richiederà. E’ stato così accolto l’appello del Comune di Milano per l’utilizzo di strutture già esistenti per l’accoglienza in una fase di emergenza. L’Amministrazione chiede comunque un intervento diretto del Governo nella gestione dell’emergenza profughi anche attraverso l’attuazione di un Piano nazionale di smistamento dei flussi oltre al riconoscimento di un permesso temporaneo per i rifugiati di libera circolazione in Europa.

“E’ un primo risultato importante – ha dichiarato l’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino – ottenuto da chi da mesi è impegnato a fronteggiare la cosiddetta “emergenza profughi”. Subito dopo l’estate potremo così utilizzare una struttura adeguata a fornire assistenza dignitosa. Crediamo che il Governo e il Ministro Alfano in questo modo abbiano compiuto un passo importante, da noi da tempo auspicato e rivendicato con molta forza. Evidentemente, pur non esaurendo le tematiche strutturali relative alla gestione dei profughi, in particolare in relazione al tema rilevantissimo dei permessi temporanei, questo risultato ci consente e ci consentirà di essere più efficaci nell’azione di assistenza. Questa scelta crediamo possa, in prospettiva, indicare una strada diversa sul complesso delle strutture da impiegare sul territorio nazionale e locale a fronte di una questione assolutamente inedita rispetto al passato più recente costituita da migranti che arrivano in Europa e che non vogliono restare nel nostro Paese”.

Dal mese di ottobre ad oggi, infatti, sono circa 22 mila i profughi giunti in città: circa 5 mila eritrei e 16.500 siriani, di cui 6 mila minori, accolti dal Comune di Milano in collaborazione con le associazioni del Terzo Settore, la Caritas Ambrosiana e una estesa rete di cittadini milanesi che spontaneamente si sono adoperati per dare un concreto aiuto a uomini, affinchè donne e bambini non fossero lasciati soli.

Redazione

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