Il provvedimento è stato eseguito dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro, coordinati dal Centro Operativo di Reggio Calabria, nei confronti di Pietro Citrigno, noto imprenditore, sottoposto a detenzione domiciliare dopo una condanna definitiva a quattro anni ed otto mesi di reclusione per il reato di usura aggravata nell’ambito del processo “Twister”. Il provvedimento di confisca, adottato dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Cosenza, riguarda gli stessi beni oggetto di due distinti decreti di sequestro emessi tra gennaio e febbraio dalla stessa autorità giudiziaria e rappresenta, secondo l’accusa, “un’importante conferma della fondatezza delle investigazioni patrimoniali condotte dagli investigatori della Dia e confluite nella proposta di sequestro predisposta in base al nuovo codice antimafia (decreto legislativo n. 159/11) dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Arturo De Felice”. Oltre ai beni già sottoposti a sequestro, tra cui diverse strutture sanitarie, società edili e immobiliari, 35 fabbricati, 4 terreni, 9 auto e cinque rapporti finanziari il provvedimento di confisca ha riguardato anche il “Centro clinico Ortensia srl” di Cosenza.
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