Devono rispondere di produzione, detenzione e vendita di immagini pedopornografiche oltre che per spaccio di droga. L’inchiesta, condotta dalla Procura dei minori di Bologna, era nata da un’indagine antidroga fuori dalle scuole condotta dai Carabinieri della stazione di Marina di Ravenna.
Sotto osservazione un giovane, l’unico al momento divenuto maggiorenne, ritenuto al centro di un giro di spaccio di hashish e marijuana. Per la droga sono indagati in 17, e una sessantina di giovanissimi, tra i 14 e i 17 anni, sono stati stati segnalati in prefettura come assuntori di stupefacenti.
Dai cellulari sequestrati, infatti sono stati trovati film e foto che ritraevano sesso tra minori. Secondo gli inquirenti venivano scambiati tramite WhatsApp, la messaggistica istantanea degli smartphone che oltre a essere gratuita non può essere intercettata. Il tutto a volte per gioco, spesso e volentieri in cambio di denaro dai due ai tre euro.
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