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Il Teatro Regio di Torino al Festival di Edimburgo

Dopo la trionfale tournée a San Pietroburgo, il Teatro Regio è stato invitato, per la prima volta, all’Edinburgh International Festival: il famoso Festival scozzese che presenta, dal 1947, il meglio della produzione musicale e teatrale internazionale. In sole tre settimane il Festival propone più di 140 spettacoli, distribuiti nelle sei location della città; in questa edizione il Regio è l’unico teatro italiano chiamato a esibirsi. Per l’occasione, il 26 agosto Gianandrea Noseda dirigerà l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio nel Guglielmo Tell, di Gioachino Rossini, in forma di concerto. Un appuntamento realizzato con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Londra, nell’ambito di “Suona Italiano”, rassegna di grande musica nel Regno Unito in occasione del semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea, e dell’Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo.

L’imponente titolo, presentato all’interno della Stagione d’Opera 2013-2014 del Regio, ha riscosso un così ampio successo di pubblico e critica che è diventato l’emblema della qualità dei complessi del Teatro, da far conoscere all’estero. A Edimburgo, il baritono Dalibor Jenis, apprezzatissimo interprete del repertorio rossiniano, darà voce a Guglielmo Tell. Arnoldo Melcthal, il congiurato conteso tra amore e patria, sarà John Osborn, il premiato tenore americano che ha debuttato in questo ruolo nel 2011 sotto la direzione di Antonio Pappano. Il soprano Angela Meade, specializzata nel repertorio operistico italiano di primo Ottocento, darà voce alla principessa Matilde. Completano il cast Mirco Palazzi (Gualtiero Farst), Fabrizio Beggi (Melcthal padre), Luca Tittoto (Gessler), Marina Bucciarelli (Jemmy), Anna Maria Chiuri (Edwige), Mikeldi Atxalandabaso (Ruodi), Luca Casalin (Rodolfo) e Paolo Maria Orecchia (Leutoldo). Il Coro del Teatro Regio, protagonista di alcune tra le più belle pagine di quest’opera, sarà istruito dal maestro Claudio Fenoglio. L’opera, eseguita in forma di concerto, sarà proposta con la traduzione italiana di Calisto Bassi, ripristinata da Paolo Cattelan nel 1988.

Gianandrea Noseda considera il Guglielmo Tell uno dei più grandi capolavori del repertorio operistico di tutti i tempi. Dice Noseda: «credo che Rossini, con molta sensibilità, avesse avvertito il cambiamento in atto intorno a sé. Così decide di uscire di scena ma lo fa con un coup de théâtre da maestro, facendo vedere al mondo, con il Guglielmo Tell, che se solo avesse voluto sarebbe diventato un punto di riferimento anche nel nuovo melodramma dell’Ottocento». Noseda, analizzando il capolavoro di Rossini in una lucida prospettiva storica, lo definisce: «un titolo con cui fare i conti per riassumere l’esperienza del passato, ricavarne il meglio e proiettarsi nel futuro».

Come di consueto, si potrà seguire il backstage, nonché scoprire divertenti curiosità sugli interpreti e il concerto, guardando le Pillole di Passione di Paola Giunti sul sito del Regio teatroregio.torino.it e sul nostro canale YouTube.com/TeatroRegioTorino.

Redazione

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