“E’ gravissimo quanto siamo costretti ancora una volta a commentare. Cariche di polizia contro cittadini migranti, obbligati una volta di più a gesti estremi per essere ascoltati.
Il Cara di Castelnuovo di Porto dovrebbe essere un luogo con la trasparenza e i diritti al centro dell’attenzione e dell’impegno delle istituzioni e del Governo. Ma gli eventi che si stanno susseguendo ci dicono ben altro.
Per la seconda volta in meno di un mese è in atto una protesta che sta registrando momenti di altissima tensione con cariche violente da parte della Polizia contro i migranti residenti nella struttura. I rifugiati e richiedenti asilo manifestano per il mancato pagamento del ‘pocket money’ e per le condizioni di vita all’interno del Cara.
Credo sia giunto il momento per il governo nazionale di ripensare completamente le politiche migratorie del nostro Paese e con esse luoghi diventati ormai di sospensione di diritti come i Cie e i Cara.
Da consigliera regionale auspico un iter il più veloce possibile per la legge di istituzione del Garante dei profughi e rifugiati nel Lazio, convinta che la totale mancanza di trasparenza all’interno della struttura di Castelnuovo di Porto non giova a nessuno, ne ai migranti, ne ai gestori, ne allo Stato”.
La dichiarazione di Marta Bonafoni, vice capogruppo gruppo per il Lazio
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