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Trieste, restauro dell’ancora del cacciatorpediniere Audace

La Presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat, è intervenuta alla presentazione del restauro dell’ancora del cacciatorpediniere Audace curata dal Rotary Club Trieste e da Tripmare. Erano presenti la Presidente del Rotary Club Trieste, Cristina Benussi, Alberto Cattaruzza, amministratore delegato di Tripmare e il Comandante Giuseppe Caporizzi del Comando Zona Fari Venezia. “Sono particolarmente grata al Rotary Club di Trieste e Tripmare  – ha detto Maria Teresa Bassa Poropat –  per l’interesse e la sensibilità dimostrate nei confronti del Faro, sito amato dalla cittadinanza e molto apprezzato anche dai  turisti. Il restauro compiuto, unitamente ai lavori che la Provincia sta curando nell’ambito del progetto europeo Pot Miru – Vie della Pace e legati al portone monumentale della torre, rientra nell’opera di valorizzazione del Faro  inserito nei percorsi storici legati alle celebrazioni del centenario della Grande Guerra”. La professoressa Benussi ha sottolineato la volontà del Rotary e Tripmare di valorizzare il bene attraverso il restauro di un elemento dal forte valore simbolico come l’ancora dell’Audace. Alberto  Cattaruzza, ha ribadito il legame di Tripmare con il porto di Trieste  e i monumenti che ne sono diventati  la naturale cornice, “in quanto la ricchezza della città – ha affermato – proviene dal mare e dal suo scalo”. Il reperto storico  venne destinato al Faro negli anni ’20 dall’allora Ministro della Marina, l’ammiraglio Paolo Thaon di Revel, che vi fece anche apporre una targa in bronzo con la scritta Fatta prima d’ogni altra sacra dalle acque della gemma redenta, il 3 novembre 1918. L’Audace, simbolo del primo saluto dell’Italia alla città,  approdò infatti nel tardo pomeriggio del 3 novembre 1918 a Trieste al molo San Carlo che da quel momento prenderà anch’esso il nome di Audace. Il restauro, durato diverse settimane e sostenuto da Rotary Club di Trieste insieme alla Tripmare, ha interessato non solo i reperti storici, ma anche la stessa superficie marmorea del Faro compromessa dalla ruggine e dall’azione degli agenti atmosferici. Gli specialisti incaricati di portare a termine i lavori hanno  provveduto poi anche al  risanamento delle due munizioni collocate ai   lati della porta di accesso della torre e appartenenti alla storica corazzata austroungarica Viribus Unitis. Si tratta di due  proietti da  305 mm dell’unità affondata nella base di Pola nel 1918 dagli  incursori Raffaele Rossetti e Raffaele Paolucci con un mezzo subacqueo  autopropulso di loro ideazione. Il Faro, secondo la rinnovata convenzione tra la Provincia di Trieste  e il Comando Marina Fari di Venezia è aperto al pubblico tutti i fine  settimana sabato e domenica dalle ore 15 alle 19 (ultimo ingresso alle  ore 18.30), salvo il fine settimana della regata velica Barcolana, nel quale l’orario previsto è dalle 9.30 alle 17.30.

Redazione

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