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Gruppo Poste Italiane, Bilancio 2013, utile netto a 1.005 milioni

Il Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane presieduto da Giovanni Ialongo ha approvato il Bilancio Consolidato e il progetto di Bilancio della Capogruppo per l’esercizio 2013.  

Nel 2013 il Gruppo guidato da Massimo Sarmi ha proseguito nel suo cammino di costante crescita  compiuto in questi anni ed ha ottenuto risultati rilevanti sia pur in uno scenario economico e finanziario caratterizzato da grande incertezza e dal calo strutturale del mercato dei servizi postali. Poste Italiane si colloca ancora una volta al primo posto per redditività tra gli operatori postali mondiali, riaffermando la propria reputazione internazionale e affidabilità finanziaria in vista dell’avvio della privatizzazione.

Nel 2013 i Ricavi totali, inclusivi dei premi assicurativi, si sono attestati a 26 miliardi di euro in crescita rispetto ai risultati 2012 (24 miliardi) e il Risultato operativo è cresciuto a 1.400 milioni di euro, in aumento dell’1,3% rispetto ai 1.382 milioni di euro dell’esercizio precedente. Al risultato positivo ha contribuito in particolare la performance dei servizi finanziari, dei servizi assicurativi e dei nuovi servizi che, insieme alla capacità di innovazione e diversificazione hanno in parte compensato il forte decremento registrato dai servizi postali e commerciali, in calo costante negli ultimi anni. Continuano inoltre a pesare anche su questo esercizio i significativi oneri che Poste Italiane sostiene in qualità di fornitore del Servizio Universale e che, come di consueto, sono remunerati dallo Stato solo parzialmente.  

L’Utile ante imposte è cresciuto a 1.528 milioni (+7,4% rispetto ai 1.423 milioni del 2012). Sul calcolo delle imposte hanno inciso le novità fiscali introdotte a fine 2013, che hanno comportato un aumento dell’imposizione a carico delle aziende operanti nei settori assicurativo e finanziario.

Al risultato d’esercizio, che ha chiuso con un Utile netto di 1.005 milioni contro i 1.032 milioni di euro del 2012, ha contribuito l’iscrizione di un credito di imposta (223 milioni di euro, contro i 278 milioni del 2012) dovuto alle modifiche normative riguardanti la deduzione dall’IRES dell’IRAP pagata sul costo del lavoro nei passati esercizi.

 “I risultati del 2013 – ha commentato l’Ad, Massimo Sarmi – confermano la validità del nostro modello di business, basato sulla continua capacità di diversificazione e di innovazione nei servizi offerti, che ha reso Poste Italiane un operatore di riferimento internazionale. Questa strategia ci ha permesso negli anni di consolidare l’azienda anche in fasi di mercato non favorevoli e ribadisce – ha aggiunto Sarmi – le potenzialità di sviluppo, da esprimere in ottica di privatizzazione”.

Redazione

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