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La Colonna della Giustizia sorvegliata speciale

La maestosa Colonna della Giustizia che si trova in piazza Santa Trinita, al termine di via Tornabuoni, è da oggi ‘sorvegliata speciale’: grazie a uno speciale e innovato sensore collocato sulla cima, ogni minimo movimento viene costantemente monitorato per verificare in tempo reale sicurezza e condizioni dell’opera. La novità rientra in un più vasto piano di monitoraggio periodico dei monumenti cittadini eseguito dal Servizio Belle Arti del Comune. Di questo fa parte, in questi giorni, un esame tramite gru di Palazzo Vecchio: vengono controllate pietre e stemmi e l’eventuale decadimento dei materiali o crepe. Dopo Palazzo Vecchio, i controlli si sposteranno alla Chiesa di San Giovannino degli Scolopi, alla Caserma dei Marescialli, all’ex convento delle Leopoldine in piazza Santa Maria Novella dove nascerà il Museo del Novecento, a Porta alla Croce e Porta San Giorgio, all’Oratorio Lippi/Rucellai, alla Colonna dell’Abbondanza e a Porta Romana. In totale il Servizio Belle Arti si trova a gestire un patrimonio cospicuo di monumenti fra i più importanti al mondo. I beni censiti sono 313, dalle lapidi ai palazzi più importanti della città come Palazzo Vecchio, senza tralasciare le Chiese gli ex carceri, le logge ed i monumenti. Monitoraggi di questo genere sono di routine e servono a ridurre interventi di restauro e consolidamento più gravosi, ma la novità è data appunto dai sensori sulla Colonna di Santa Trinita, in cui proprio un monitoraggio di qualche mese fa rilevò un lieve disassamento del fusto. Sulla sommità della colonna è stato così installato un sensore clinometrico biassale wireless di nuova generazione, sviluppato e creato appositamente dalla collaborazione con la ditta Pizzi Instruments di Firenze, in grado di monitorare in continuo la colonna. Il sensore, miniaturizzato e collocato in maniera reversibile ai piedi della statua, è capace di compiere fino ad una lettura al secondo della verticalità dell’opera. Lo strumento è dotato di una centralina di memoria che immagazzina i dati e li trasmette ai server del Servizio Belle Arti utilizzando un GPRS integrato via protocollo .ftp della rete internet. In caso di superamento di una soglia di allarme prestabilita, il sensore allerta in tempo reale direttamente i tecnici “Il Comune – commenta l’assessore alla cultura Sergio Givone – ha a cuore il suo patrimonio e continua nell’opera di controllo e tutela dei beni artistici e architettonici anche con strumenti sempre più innovativi. Questo monitoraggio ci permette di avere un quadro aggiornato dello ‘stato di salute’ dei nostri monumenti e di intervenire tempestivamente nelle situazioni di rischio o degrado dei materiali”.

Redazione

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